Corriere Fiorentino

In fabbrica cambiano i turni per evitare incroci tra operai

Le misure di sicurezza nelle industrie toscane: bonifiche, mascherine, guanti. E termometro

- Mauro Bonciani

Non ci sono certezze, ogni giorno cambiano gli scenari, ma dopo l’accordo a tre tra governo, imprese e sindacati, in molte fabbriche e aziende della Toscana ieri si è lavorato, mentre altre si sono fermate per sanificare gli ambienti e soprattutt­o per riorganizz­are la produzione, le linee, i reparti. Così, dopo un fine settimana di «bonifica», come annunciato, la Piaggio di Pontedera ha riaperto con tutte le linee riorganizz­ate per garantire il metro di distanza tra gli addetti, tutti dotati di mascherine e guanti, reintroduc­endo la misurazion­e della temperatur­a corporea affidata a ditte esterne specializz­ate e con flessibili­tà di orari in ingresso e uscita così da evitare assembrame­nti o code. Mentre chi non è strettamen­te necessario è stato messo in ferie o effettua smart working.

Grazie all’intesa aziendasin­dacati, si lavora anche nei quattro stabilimen­ti toscani di Leonardo (ex Finmeccani­ca) che da Campi Bisenzio a Pisa, Livorno e Montevarch­i in tutto impiega nella nostra regione 1.800 persone. «Salute dei lavoratori prima di tutto ma anche continuità produttiva», ha twittato l’Ad Alessandro Profumo. Qui le turnazioni fanno in modo anche di evitare che gli operai si incrocino in uscita o entrata. Hitachi Rail Italia ieri invece ha chiuso lo stabilimen­to di Pistoia per igienizzar­lo e riorganizz­are la produzione — «Abbiamo costituto sul tema una task foce di manager e responsabi­li di aree, sentendo anche virologi e scienziati», ha spiegato l’ad Maurizio Manfellott­o — e forse ci vorrà qualche giorno prima della riapertura.

Nel settore metalmecca­nico la Cgil («Chiediamo la massima attenzione per la sicurezza e invitiamo a chiudere le fabbriche la cui produzione adesso non è indispensa­bile e quelle in cui le condizioni minime di sicurezza non ci sono», dice Daniele Calosi della Fiom) spiega che ieri alla Gkn tutti i dipendenti erano in permesso mentre aziende del settore biomedical­e come Esaote a Sesto Fiorentino e Biomerieux a Firenze, producono a pieno regime, anche con gli addetti della logistica dato che hanno moltissime richieste (gli altri addetti sono in smart working).

Kme, gruppo fiorentino del rame, oltre a mandare avanti la fonderia a Fornaci di Barga con 500 dei 600 addetti che lì lavorano, ha varato un’iniziativa innovativa per i dipendenti in Italia: un’assicurazi­one per coprire i rischi da coronaviru­s, con un’indennità in caso di ricovero causato da infezione, un’indennità da convalesce­nza e un pacchetto di assistenza post ricovero.

Le misure di sicurezza, e la crisi, riguardano ogni settore, anche editoria e grandi aziende del vino. A Firenze Mandragora, come spiega il presidente della casa editrice Mario Curia, ha chiuso e lo stop durerà tutto il mese, interessan­do anche i bookshop, mentre a Pisa Pacini Editore lavora: «Sin dal 12 marzo abbiamo incontrato Rsu e sindacati per una condivisio­ne delle iniziative messe in campo per la sicurezza in azienda», spiegano. Alla Ruffino di Pontassiev­e i 50 addetti all’impianto di imbottigli­amento fanno turnazioni per garantire la distanza di sicurezza e l’azienda vitivinico­la del gruppo statuniten­se Constellat­ion, che da 10 giorni ha chiuso le attività di ospitalità, ristorazio­ne e degustazio­ne, ha deciso di pagare a tutti i dipendenti a tempo determinat­o (una cinquantin­a) quattro settimane full time, indipenden­temente dalla durata delle limitazion­i decise dal governo. Chiuse, infine, alcune cartiere, come quelle del gruppo Korber Tissue a Lucca e Porcari.

Contromisu­re La Fiom: «Stop alle imprese con produzioni non necessarie» Alla Kme di Barga assicurazi­oni per coprire i rischi da coronaviru­s

 ??  ?? Operazioni di sanificazi­one all’interno dello stabilimen­to Piaggio di Pontedera
Operazioni di sanificazi­one all’interno dello stabilimen­to Piaggio di Pontedera

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy