Ceccardi torna e accusa tutti, ma il suo bus agita pure la Lega
L’eurodeputata a Pisa coi 46 italiani prelevati a Barcellona. Il Pd porta il caso in Parlamento
Se sarà un boomerang lo decideranno le urne quando, non presto, si apriranno. Per adesso la leonessa leghista si è fatta sentire nel silenzio imposto alla campagna elettorale per le Regionali dall’emergenza coronavirus. Susanna Ceccardi scende stremata dal bus che, nel primo pomeriggio, arriva al terminal del peoplemover di Pisa, insieme a lei alcuni dei 46 italiani rimasti bloccati a Fuerteventura e recuperati a Barcellona dai leghisti in sprezzo però di ogni regola governativa. Ad attenderli un funzionario dell’Asl che li ascolta a sommarie informazioni, nessun tampone e nessun controllo se non la registrazione della provenienza e la destinazione di arrivo, starà poi ai singoli comunicare il ritorno alle Asl di competenza sparse su mezza Italia. Alcuni hanno passato il pomeriggio a Pisa per riposarsi dalle 36 ore di viaggio prima di dirigersi verso casa. Ritorno anticipato in gran segreto causa frizioni anche interne al partito: non sono pochi infatti i leghisti, anche di primo piano, che non hanno visto di buon occhio la missione di recupero imbastita dalla candidata leghista alla Regione. Il fuoco amico ha ingrandito una selva di critiche che, all’ex sindaco di Cascina, sono piovute da molte parti, prima di tutto dal Pd che ha anche depositato un’interrogazione parlamentare al riguardo: «I ministri competenti hanno autorizzato alcuni esponenti della Lega, tra cui l’eurodeputata Susanna Ceccardi, il senatore Gian Marco Centinaio, l’assessore del Comune di Pisa Gianna Gambaccini, che sabato 14 marzo hanno noleggiato un autobus per recarsi a Barcellona, con l’obiettivo di recuperare circa 50 turisti italiani bloccati alle Canarie? — si chiedono Susanna Cenni,
Rosa Maria Di Giorgi, Lucia Ciampi e Stefano Ceccanti — se così non fosse, quali provvedimenti urgenti intende assumere il governo per sanzionare tale condotta ed evitare che vengano messe in campo altre imprese similari?». La risposta di Ceccardi si riassume con «Capre, non leggono nemmeno il decreto del loro governo» scandito davanti alle telecamere. «Non ero in gita — ha spiegato l’europarlamentare e candidata governatrice — ma fa parte del mio lavoro: io sono membro della commissione affari esteri, queste persone aspettavano me per tornare a casa, i parlamentari del Pd fanno il loro lavoro stando sul divano, io sento come mio dovere andare ad aiutare gli italiani, quelli del Pd non vedevano l’ora di stare sul divano». Cita Kant e la legge morale che l’ha spinta a intraprendere il viaggio e quando si paragona ad una Ong il corto circuito è completo: «Ma come, Karola è un’eroina e io che ho aiutato degli italiani in difficoltà una sciacalla? Ho parlato con la Farnesina e nessuno si è opposto al nostro viaggio, dopo non aver avuto risposta da Di Maio e Borrell, la gendarmerie francese ci ha fermato e si sono fatti i selfie con il bus, ci hanno fatto i complimenti». A chi chiede se il confinamento negli spazi del bus sia un fattore di pericolo per i passeggeri, fra cui alcuni minori, risponde: «Abbiamo controllato a tutti temperatura corporea, pressione e ossigenazione del sangue, fornendo a tutti mascherine e guanti, nessuno è venuto a contatto con casi positivi quindi nessun bisogno di quarantena. Chi parla così non sa che le frontiere sono aperte e che sugli aerei fanno molti meno controlli di quelli che abbiamo fatto noi. Chi presentava tosse o raffreddore è stato lasciato a terra, mi è costato ma era necessario». Nel frattempo, per gli altri italiani rimasti fuori dal bus leghista, il governo ha organizzato alcuni voli charter per tornare a casa: «Hanno fatto bene ma non basta, uno Stato che si rispetti ha il dovere di aiutare tutti i suoi cittadini ovunque».
❞ I deputati Di Giorgi, Cenni, Ciampi, Ceccanti chiedono al governo: chi l’ha autorizzata?