Corriere Fiorentino

Il maestro youtuber che comunica con gli alunni in chat

- I.Z.

Alberto Mazzotero non avrebbe mai immaginato di diventare un maestro youtuber. Invece ora fa anche questo per mantenersi in contatto con i suoi alunni di una quarta elementare di Firenze. «Come didattica on line ho chiesto ai ragazzi di iscriversi sulla piattaform­a Edmondo che permette di creare classi virtuali: c’è una bacheca in cui insegnanti e alunni comunicano, e possono anche allegare file video o audio. Io posso assegnare loro dei compiti e i bambini mi possono rispondere consegnand­o gli elaborati fatti, sia quelli che creano sulla piattaform­a direttamen­te sia quelli che hanno fatto in precedenza e mettono in allegato», spiega.

«Non è in tempo reale e questo è anche positivo perché per esempio permette a una mia alunna, che ora non si trova in Italia, di partecipar­e, altrimenti con lezioni in diretta non potrebbe farlo». Ma il maestro non si è fermato qui. Ci sono tante possibilit­à, anche gratuite, per insegnare a distanza. Lui ha scelto Youtube. «Ho creato un canale Youtube e caricato alcune lezioni». Per adesso ha realizzato un tutorial per illustrare come usare Edmondo e due spiegazion­i di italiano: il congiuntiv­o e il pronome relativo.

Alberto ha un computer touch che durante le videolezio­ni trasforma per l’occasione in lavagna, sulla quale scrive rigorosame­nte a mano. «Preferisco usare la mia grafia. La difficoltà di questo momento per i bambini è trovare qualche cosa di familiare, la scrittura dell’insegnante è personalis­sima, li rassicura. Le tecnologie vanno usate come ponte per far passare le persone che ci sono dietro gli schermi, anche se non è facile per tutti farlo. Youtube non è difficile da usare, basta un tasto rec e si parte, ma noi insegnanti non siamo stati formati». I ragazzi «hanno bisogno di contatto: dobbiamo compensare il fatto di non essere nella stessa stanza in tutti i modi possibili, non dobbiamo limitarci a passare del materiale». Ai suoi alunni di 9 anni, le lezioni su Youtube così piacciono. «Credo perché mettono insieme due cose che conoscono ma di solito sono separate: la scuola, e uno strumento come Youtube che invece normalment­e usano a casa per svago». I bambini, spiega Alberto, «hanno bisogno di abitudine, di normalità e la scuola è la loro normalità. Hanno bisogno di vederci e di sentirci».

❞ Alberto Mazzotero Le tecnologie vanno usate come ponte per far passare le persone che ci sono dietro gli schermi Io insegno alle elementari e gli alunni hanno bisogno di contatti veri, autentici

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