Corriere Fiorentino

L’insegnante di fisica e la lavagna luminosa costruita in casa

- I.Z.

Da insegnante e da fisico sperimenta­le Iacopo Malfanti, docente di matematica e fisica al liceo scientific­o del Poggio Imperiale, alla chiusura delle scuole ha deciso di non rimanere con le mani in mano: ha realizzato in casa una lavagna luminosa di vetro, ha tirato fuori l’iPad e ha filmato le lezioni. Poi ha creato un canale Youtube, e ha le ha caricate mettendole a disposizio­ne dei ragazzi. Non ama affatto i social network, «ma questo è il modo migliore in cui penso di essere utile», spiega. In due giorni ha progettato e costruito una lightboard, con un vetro trasparent­e su cui scrivere e una striscia di led sotto per illuminare scritte e grafici. Finora ha realizzato 6 lezioni, su vettori, parabole, equazioni, disequazio­ni e polinomi, gli argomenti che hanno lasciato in sospeso.

«Piano piano vorrei arrivare a fare due lezioni al giorno, anche se non è semplice, perché ci vuole tempo, non tanto a fare i video e montarli, ma a caricarli». Le lezioni a distanza hanno sicurament­e delle lacune: «Manca tutta la parte di interazion­e, ogni tanto quando spiego provo a essere interrogat­ivo, ma non avendo gli studenti davanti è difficile, per un professore l’interazion­e continua con la classe è fondamenta­le, soprattutt­o per materie come le mie, per capire se bisogna fermarsi e tornare su un concetto. Certo, con un video i ragazzi possono riavvolger­lo e riascoltar­e la spiegazion­e, ma a volte servono parole diverse per far comprender­e meglio i concetti. Ma credo che, pur con i suoi limiti, comunque questa sia la soluzione migliore per insegnare da lontano. Le lavagne di vetro trasparent­i sono un ottimo veicolo per fare matematica e fisica. Le lezioni con iPad e la mancanza di gestualità sarebbero state limitanti. E in più, devo ammettere, mi divertiva l’idea di costruire una lavagna luminosa».

Dieci giorni fa ha scritto ai suoi studenti una lettera, via email. «Sono tempi particolar­i, e si richiede a ciascuno di noi uno sforzo straordina­rio. Stare a più di un metro non significa non stare uniti». Poi un consiglio: «Cogliete questo lungo mese e questa inaspettat­a novità per riflettere, pensare, studiare, e va là... anche annoiarvi! Fate cose straordina­rie, ma da casa e limitando le uscite e gli incontri. È nei tempi estremi che si deve dare il meglio, che ci si può sentire ispirati alla conoscenza, i libri vi porteranno ovunque».

❞ Iacopo Malfanti Manca tutta la parte di interazion­e che è fondamenta­le per chi insegna materie scientific­he come me Ora conto di fare due lezioni al giorno, anche se non è affatto semplice

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