ECONOMIA IN PICCHIATA, MA LE AZIENDE DEI SERVIZI POSSO DARE LA SPINTA
La crisi del coronavirus avrà un impatto sull’economia nazionale e locale molto forte, aggravando una situazione di stagnazione e recessione già evidente prima del contagio, anche in Toscana. L’Istituto di Ricerche Ref di Milano ha calcolato una settimana fa di una possibile riduzione del Pil tra l’1 e il 3%, pari a una cifra compresa tra 9 e 27 miliardi nel 2020. Numeri sottostimati ma comunque enormi, con conseguenze drammatiche su molti settori: export, turismo, attività al pubblico, trasporti e logistica. Un effetto di queste dimensioni va scongiurato in tutti i modi, utilizzando ogni strumento, anche e soprattutto su scala regionale e locale. Bene ha fatto nei giorni scorsi il sindaco di Firenze Dario Nardella a lanciare l’allarme economico e avanzare una proposta di interventi straordinari per la crescita e l’occupazione, con un pacchetto di misure rapide e efficaci. Una proposta che ha raccolto l’adesione di molti sindaci e forze politiche, un bel segnale di responsabilità e concretezza. Una delle leve che può essere attivata sono gli investimenti pubblici. In questo quadro un contributo possono darlo le utilities locali, le aziende di servizio pubblico che operano nei territori per il servizio idrico, la gestione dei rifiuti, l’energia, i trasporti, i parcheggi, l’illuminazione, l’edilizia residenziale pubblica, le farmacie, la cultura. Un settore che macina ogni anno in Toscana oltre 600 milioni di investimenti. Questo settore potrebbe accelerare gli investimenti previsti, dando ossigeno alle economie locali, svolgendo quel ruolo anticiclico che ha svolto molto bene durante la crisi economica 2008/2013. Per farlo occorrerebbe un tavolo regionale (articolato nelle città) che faccia il punto sugli investimenti previsti, sbloccandoli nei casi in cui per qualche motivo si siano fermati ed accelerandoli in altri, in modo da riattivare cantieri di tutte le dimensioni, dal rifacimento delle reti ai nuovi impianti. Per farlo occorre uno sforzo di decisione e semplificazione: snellire alcune procedure complesse del codice degli appalti e semplificare i processi autorizzativi, renderli più snelli e definire corsie preferenziali per i dossier aperti. Vanno di sicuro accelerate le procedure di spesa pubblica, laddove gli investimenti siano finanziati in quel modo, superando vincoli e patti di stabilità. Il sistema del credito deve fare la sua parte, velocizzando i finanziamenti. Alle aziende è richiesto uno sforzo di progettazione, gestione dei cantieri e management. Il loro ruolo in questa crisi non è solo quello di garantire servizi essenziali, ma soprattutto quello di sostenere il rilancio dell’economia con i propri investimenti. Ridurre gli effetti della crisi economica derivante dal contagio è la priorità adesso dei decisori politici, nazionali e locali. Dalle utilities può arrivare un sostegno concreto. *Presidente Confservizi
Cispel Toscana