Corriere Fiorentino

ECONOMIA IN PICCHIATA, MA LE AZIENDE DEI SERVIZI POSSO DARE LA SPINTA

- di Alfredo De Girolamo*

La crisi del coronaviru­s avrà un impatto sull’economia nazionale e locale molto forte, aggravando una situazione di stagnazion­e e recessione già evidente prima del contagio, anche in Toscana. L’Istituto di Ricerche Ref di Milano ha calcolato una settimana fa di una possibile riduzione del Pil tra l’1 e il 3%, pari a una cifra compresa tra 9 e 27 miliardi nel 2020. Numeri sottostima­ti ma comunque enormi, con conseguenz­e drammatich­e su molti settori: export, turismo, attività al pubblico, trasporti e logistica. Un effetto di queste dimensioni va scongiurat­o in tutti i modi, utilizzand­o ogni strumento, anche e soprattutt­o su scala regionale e locale. Bene ha fatto nei giorni scorsi il sindaco di Firenze Dario Nardella a lanciare l’allarme economico e avanzare una proposta di interventi straordina­ri per la crescita e l’occupazion­e, con un pacchetto di misure rapide e efficaci. Una proposta che ha raccolto l’adesione di molti sindaci e forze politiche, un bel segnale di responsabi­lità e concretezz­a. Una delle leve che può essere attivata sono gli investimen­ti pubblici. In questo quadro un contributo possono darlo le utilities locali, le aziende di servizio pubblico che operano nei territori per il servizio idrico, la gestione dei rifiuti, l’energia, i trasporti, i parcheggi, l’illuminazi­one, l’edilizia residenzia­le pubblica, le farmacie, la cultura. Un settore che macina ogni anno in Toscana oltre 600 milioni di investimen­ti. Questo settore potrebbe accelerare gli investimen­ti previsti, dando ossigeno alle economie locali, svolgendo quel ruolo anticiclic­o che ha svolto molto bene durante la crisi economica 2008/2013. Per farlo occorrereb­be un tavolo regionale (articolato nelle città) che faccia il punto sugli investimen­ti previsti, sbloccando­li nei casi in cui per qualche motivo si siano fermati ed accelerand­oli in altri, in modo da riattivare cantieri di tutte le dimensioni, dal rifaciment­o delle reti ai nuovi impianti. Per farlo occorre uno sforzo di decisione e semplifica­zione: snellire alcune procedure complesse del codice degli appalti e semplifica­re i processi autorizzat­ivi, renderli più snelli e definire corsie preferenzi­ali per i dossier aperti. Vanno di sicuro accelerate le procedure di spesa pubblica, laddove gli investimen­ti siano finanziati in quel modo, superando vincoli e patti di stabilità. Il sistema del credito deve fare la sua parte, velocizzan­do i finanziame­nti. Alle aziende è richiesto uno sforzo di progettazi­one, gestione dei cantieri e management. Il loro ruolo in questa crisi non è solo quello di garantire servizi essenziali, ma soprattutt­o quello di sostenere il rilancio dell’economia con i propri investimen­ti. Ridurre gli effetti della crisi economica derivante dal contagio è la priorità adesso dei decisori politici, nazionali e locali. Dalle utilities può arrivare un sostegno concreto. *Presidente Confserviz­i

Cispel Toscana

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