Corriere Fiorentino

UN TAVOLO SOBRIO, IN DIRETTA FACEBOOK

- di Mario Lancisi

PARROCCHIA DI SANT’ANDREA IN PERCUSSINA (comune di San Casciano) Domenica 15 marzo, ore 11 Celebrante: don Andrea Bigalli Durata della messa: 60 minuti Durata dell’omelia: 12 minuti Presenti: trasmessa via Facebook

VANGELO: Gv 4,5-42

Gesù affaticato per il viaggio sedeva presso il pozzo. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». (…)Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? (…) Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno».

Don Andrea Bigalli, parroco di Sant’Andrea in Percussina e coordinato­re regionale di Libera, l’associazio­ne anti mafia di don Ciotti, fino a domenica 8 marzo ha celebrato regolarmen­te la messa e scambiato il segno di pace con i suoi parrocchia­ni. Domenica scorsa, terza di quaresima, si è dovuto però arrendere alle misure prese per arginare la diffusione del virus e, come molti altri preti, si è affidato a Facebook per diffondere la messa domenicale. Tavolo sobrio, una candela, il calice, i testi delle letture e la messa ha inizio non senza qualche inciampo tecnico, ma «domenica ci organizzer­emo per fare meglio», assicura don Andrea. Mentre parla scorrono i commenti di chi si collega e i nomi (tra gli altri l’assessora Cecilia Del Re e il consiglier­e regionale Tommaso Fattori). A fine messa si contano 367 contatti (in genere i fedeli domenicali a Sant’Andrea in Percussina sono un centinaio). Messa e omelia ruotano intorno al dramma dell’epidemia. Tra necessità di un surplus di umanità, in un tempo di paura e disperazio­ne, ma anche rassicuraz­ione di uscita dal tunnel. Insiste molto, don Bigalli, prendendo spunto anche dallo straordina­rio incontro tra Gesù e la samaritana al pozzo (nella tradizione biblica, una specie di genere letterario «matrimonia­le») su un lessico di buoni sentimenti. Invita ad essere teneri, gentili, cortesi, accoglient­i, amorosi. A riscoprire «la dignità collettiva» e anche il senso della libertà, in un tempo di forzata reclusione. Infine l’acqua, centro del passo evangelico di Giovanni. Simbolo sì di spirituali­tà ma anche di «prosperità». L’omelia di don Bigalli si chiude così un messaggio di ottimismo: «L’orizzonte è la gioia perché c’è un tempo faticoso che è quello della semina cui però segue quello della mietitura».

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