Una storia per ragazzi scritta e disegnata dalla biologa Claudia Flandoli
Ore 7.30 Federico Bussolin della Lega e Benedetta Albanese del Pd sono gli ospiti di Gaetano D’Arienzo a «Dentro la notizia», la rassegna stampa del mattino. In replica alle 12
● Rtv 38
Ore 17.30 Edizione speciale di «Primo Piano» per tutti gli aggiornamenti sui contagi da coronavirus in tutta la Toscana, a cura della redazione giornalistica
I fatti di questi giorni dimostrano quanto la scienza sia importante, le informazioni corrette decisive. Ma con la scienza e la divulgazione ci si può anche divertire, si può apprendere in modo leggero. E si può farlo con i fumetti, come Sulle tracce del Dna scritto e disegnato da Claudia Flandoli, una giovane biologa che ha studiato a Pisa, vive a Cambridge, e che è illustratrice. Sulla tracce del Dna, dedicato ai bambini dagli 11 anni in su ed appena stampato per Editoriale Scienza, grazie ad Ambra e Blu, due gemelle, ci porta in un viaggio nel mistero del Dna, della genetica e non solo, ed è il primo libro interamente scritto e disegnato da Flandoli.
Ma è «nata» prima la biologa o la fumettista? «Prima la biologa... — sorride Claudia — anche se durante gli studi prendevo appunti disegnando perché ho una memoria fotografica. A disegnare mi diverto. Poi una volta laureata ho deciso di prendermi un anno sabbatico per studiare grafica perché avevo capito che il disegno per me era più di un hobby. E così mi sono laureata ad Urbino in progettazione grafica e poi ho conseguito un master in illustrazione a Milano». E la scienza, è rimasta? «Sempre. Sono due percorsi paralleli, che vanno insieme, faccio una vita da illustratrice pervasa di biologia e scienza anche se certo non faccio ricerca ma divulgazione. Del resto anche mentre studiavo come illustratrice ho usato il mio background scientifico e la tesi del master è stato come visualizzare in 3D le proteine». Dalla doppia passione è nato anche il libro, l’impresa divulgativa che affascina con i suoi disegni dal tratto semplice, i colori pastello, le figure tondeggianti delle cellule, i simpatici cromosomi ed i buffi alleli, i poco conosciuti mitocondri, il mitico abate Mendel che ha «inventato» la genetica. E semplificare linguaggio e immagini è stato tutt’altro che facile. «Ho cercato di mettermi nei panni di chi non sa niente, di spogliarmi di tutte le mie conoscenze e termini tecnici, di costruire piano piano una narrazione che porti i ragazzi a capire quello che stanno leggendo, anche se sono passaggi complessi dove ad esempio serve una capacità di astrazione, un fatto complicato per un ragazzo o una ragazza di 11 anni — spiega l’autrice — Ogni singola frase è pensata: “si capisce o no?”, mi sono chiesta. Così ho disegnato il Dna con gli occhi tondi ed il Rna con gli occhi quadrati, ad esempio. Il mio stile grafico è già semplice ed ho cercato di semplificarlo ancora». È stato un lungo lavoro — «ci ho messo tre mesi per scriverlo e altri quattro per disegnarlo» — il primo come autrice dopo molte collaborazioni come illustratrice, che forse sarà tradotto in inglese. E che anche se incappato nel blocco delle presentazioni causa Coronavirus ha avuto riscontri positivi. «Una professoressa di liceo che lo ha letto — sorride Flandoli — mi ha detto che secondo lei è adatto anche per i liceali. Il libro è pensato per i ragazzi più piccoli, ma anche i più grandi e gli adulti si possono divertire, incuriosirsi, perché ci sono più livelli al suo interno». E davvero in questo libro c’è molto più che il piacere delle lettura e del fumetto, della buona divulgazione e della scienza e conoscenza come amica; c’è, ad esempio, la spiegazione del perché tutti siamo diversi ed unici.
❞ Ho cercato di mettermi nei panni di chi non sa niente e di spogliarmi delle mie conoscenze