Corriere Fiorentino

Forte, Lombardia

Tra i milanesi asserragli­ati: «Noi siamo rispettosi, usciamo solo in giardino»

- di Simone Innocenti

«Ma certo che ci sono i milanesi, solo che non si vedono. Ci chiamano al telefono per ordinare i generi alimentari e noi glieli portiamo tutte le mattine, tenendoci a debita distanze dalle ville», dicono alla Piccola Enoteca del Forte, negozio di alimentari gourmet nella zona di Caranna. Restare in casa, in quella parte dorata della Versilia, sembra paradossal­mente più facile se paragonato a chi vive in città in un appartamen­to da 50 metri quadri. La popolazion­e dei vacanzieri ha riaperto le seconde case da alcune settimane a questa parte: molti di loro hanno chiamato l’Asl per dire che venivano dal Nord e si sono messi in isolamento. Ai normali 6.000 mila fortemarmi­ni, in queste settimane vanno aggiunti dai 600 ai 1.000 proprietar­i di ville e seconde abitazioni.

«Non usciamo di casa, siamo rispettosi, al limite stiamo nel giardino di casa quando è bel tempo», dice al citofono un industrial­e milanese che abita a due passi dalla Piccola Enoteca. A riconferma che c’è più gente lo dicono anche gli operatori ecologici del territorio: «Ritiriamo più spazzatura rispetto al solito periodo: ci sono delle zone dove sembra di essere in piena estate».A giro ci sono polizia e carabinier­i che coprono il controllo del territorio con posti di blocco. A ora i casi più eclatanti sono quelli riscontrat­i dai militari: a Forte dei Marmi sono stati denunciati molti romeni sorpresi a contravven­ire al provvedime­nto del Governo. Nessun vacanziero facoltoso è stato sanzionato, ad esempio.

«Non ci spaventano questi clienti che si sono autodenunc­iati. Il problema non è di questi vacanzieri ma di chi — prima di due settimane fa — era arrivato al Forte in barba alla zona rossa di Milano e di Parma. Sono venuti e sono andati via, senza che si mettessero in isolamento», dicono da Biagi, altro negozio di gourmet in pieno centro. Entrambi i negozi però hanno notato un primo ritardo nella consegna della merce: i ritardi dei corrieri al Brennero arrivano anche qua, dove iniziano a esserci le prime mancanze di merce alimentare.

Chi è in casa, comunque, rimane in casa. Le finestre sono serrate. I servizi sono ridotti al minimo. Ma la presa di coscienza collettiva è arrivata soltanto la scorsa settimana e non tutti l’hanno capito. Ad esempio venerdì scorso un bar — piuttosto defilato dal piccolo centro del Forte — è stato sanzionato e poi chiuso perché, ancora, continuava a restare aperto. Sul mare si contano pochissime persone, c’è chi porta il cane e chi passeggia. La scena è irreale, si sente il rumore del mare già nella Pineta dove abitualmen­te si svolgeva il mercatino del mercoledì (ora sospeso).

Gli unici rumori sono quelli di alcuni operai che stanno facendo dei lavori di riasfaltat­ura dei viali a mare. Lavorano senza parlare, utilizzand­o anche loro le mascherine. «Lavorare così è molto strano anche per noi», commentano un attimo prima di ributtarsi a capo chino a fare quello che stavano facendo dalle 8 del mattino. Nei supermerca­ti la fila delle 13 è impression­ante, tenuto conto della situazione. È molto ordinata, c’è molto rispetto. Nessuno ha voglia di parlare né lì e neppure da quei pochi balconi che sono aperti e che diventano uno dei pochi modi di stare all’esterno. Anche se bisognerà capire — dopo la chiusura degli arenili — se tutto questo meccanismo durerà nel prossimo weekend. O se le persone continuera­nno a stare a casa.

«Bisogna non uscire, se non per andare a fare cose di prima necessità», dice a un certo punto Paolo Brosio che compare improvvisa­mente — con la mascherina sulla faccia — mentre sta andando a fare «un po’ di spesa. Ho deciso di rinunciare a qualsiasi trasmissio­ne a Roma: resto a casa con mia mamma, che ha la sua età. E va bene così». Andando verso il Pontile si sente — come accade ovunque — il rumore dei passi. Solo che qua si confonde con quello provocato dalle onde del mare. L’orizzonte sembra essere sterminato. A differenza delle strade del Forte, che sono regolari e vuote. Ma piene di angoscia. Che ognuno vive come può, anche decidendo di recludersi. E chi ha più fortuna lo fa con case enormi e giardini con piscina. Sperando che tutto torni come prima.

L’imprendito­re lombardo

Noi non oltrepassi­amo la porta di casa, siamo rispettosi, al limite andiamo qui in giardino quando è bel tempo

Da «Biagi»

Il problema non sono questi vacanzieri ma quelli arrivati due settimane fa e in barba alle zone rosse: sono venuti e sono andati via, senza mettersi in quarantena

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Forte dei Marmi è deserta, come il resto d’Italia. Ma ad un certo punto da una bici scende Paolo Brosio, armato di mascherina: «Ho deciso di rinunciare a qualsiasi trasmissio­ne a Roma per tutelare mia mamma anziana»
La spesa di Brosio Forte dei Marmi è deserta, come il resto d’Italia. Ma ad un certo punto da una bici scende Paolo Brosio, armato di mascherina: «Ho deciso di rinunciare a qualsiasi trasmissio­ne a Roma per tutelare mia mamma anziana»
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