È tempo delle scoperte. Anche se solo on line Il festival dedicato alle modalità della conoscenza va avanti e dal 20 al 22 sarà in rete
aderito all’hashtag più seguito nei giorni del confino domestico — #Shapeshifting che vuol dire metamorfosi, adattamento — e anche loro si sono adattati. E così il team guidato da Marco Panichi, a pochi giorni dal via del Festival delle Scoperte in programma a Firenze dal 20 al 22 marzo, ha trasferito quanto è possibile veicolare online su piattaforme virtuali: «La nostra pagina Facebook e Instagram — spiega lo stesso Panichi — e dal giorno dell’inaugurazione sarà aperto il nostro canale Youtube».
Il Festival delle Scoperte, insomma si fa, ora come peril Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, e cioè da remoto, poi quando tutto sarà finito, con nuove date con incontri e dibattiti pubblici.
Gli interventi dei vari relatori — «quelli che se la cavano con i video» — li vedremo sulle piattaforme virtuali, ma siccome riuscire a tirare dentro tutti non era semplice, al festival hanno scoperto che si poteva aggirare l’ostacolo. «Abbiamo pensato di inviare ai relatori tre domande uguali per tutti, a cui se ne aggiungeranno altre inviate dai nostri volontari o dai nostri iscritti alle newsletter, per poi sinteHanno tizzare questi dialoghi a distanza in dei post che pubblicheremo».
La scelta dei quesiti non è casuale. Anche questa è sintomo di una buona dose di resilienza: i temi che partiranno dal team del festival sono tre: la scoperta, il tempo, argomento cardine di questa tre giorni, la passione: «In un momento come questo volevamo coinvolgere anche emotivamente i partecipanti — spiega Panichi — Per questo alla fine le nostre tre domande le abbiamo formulate così: “Racconta il momento di una tua personale scoperta”, “Raccontaci il tempo nelle tue rimette cerche e nel tuo lavoro, e infine “Se ti regalassimo un po’ di tempo, cosa ne faresti?”». Quest’ultima casca bene e siamo sicuri che aprirà la stura a capacità creative che molti avevamo messo in cantina.
I primi ad aver risposto all’appello del festival via video sono stati il giornalista scientifico Michele Bellone e l’astrofisico Stefano Sandrelli, il musicista Roberto Carlone, fondatore della Banda Osiris, Silvia Bencivelli, medico e giornalista scientifica, l’ingegnere aeronautico Marcello Spagnulo, il filosofo Gaspare Polizzi, l’agronoma e divulgatrice scientifica Alessandra
❞ L’ideatore Panichi I relatori ci saranno lo stesso o in video o con risposte, ai quesiti che gli faremo, riassunti in dei post
Biondi Bartolini. «Ma — conclude Panichi — gli altri appuntamenti li recupereremo coi post». Sarà interessante leggere come racconteranno il tempo del rito Padre Benardo Gianni o quello dell’attesa il rabbino Amedeo Spagnoletto.