NÉ COPERTA DI LINUS NÉ FOGLIA DI FICO
A parte le ormai introvabili, e destinate solo a sanitari e a pochi altri operatori, FFP2 o FFP3, quelle cioè con il filtro, le mascherine più diffuse sono di tipo chirurgico, o simili come quelle prodotte in Toscana, nate soprattutto per evitare che chi le indossa possa contagiare ma che sarebbero in grado anche di proteggere da ciò che tenta di entrare nei polmoni. Eppure fino a pochi giorni fa
Walter Ricciardi dell’Organizzazione mondiale della sanità metteva in guardia dall’utilità delle mascherine chirurgiche indosso ai sani. Dello stesso parere l’infettivologo Matteo Bassetti e lo stesso Roberto Burioni, salvo poi, giusto poche ore fa, convenire che tutti dovrebbero portare la mascherina perché ognuno potrebbe essere infettivo pur senza sintomi. Insomma, in dubio pro persona: in una situazione in cui il virus continua a circolare è meglio averla. La mascherina ed i suoi sì ed i suoi no non potevano non animare la polemica politica. Così il Presidente della Camera
Roberto Fico ne aveva proclamato l’inutilità, mentre Matteo Renzi ha tuonato contro il ministro della sanità Roberto Speranza reo di averne a suo avviso ridicolizzato l’uso. Ma questo fa parte del Ballo in maschera, anzi in mascherina, della politica. Quello che va preso sul serio è invece la solo apparente contraddizione dei pareri scientifici. I medici, probabilmente, temono un comportamento che già si comincia a intravedere e cioè che i cittadini usino le mascherine come la coperta di Linus, vi si affidino completamente, tralasciando o addirittura ignorando le altre regole fondamentali come lavarsi le mani e stare distanti dalle altre persone. Una tendenza pericolosa in grado di trasformare la mascherina da presidio sanitario a foglia di fico o ad irrinunciabile accessorio d’abbigliamento, la cui assenza suscita disdoro ed esecrazione, un po’ come entrare in Senato senza cravatta. Fino a dieci giorni fa chi la indossava veniva guardato con curiosità, oggi è l’inverso. E se qualcuno si fa sorprendere a volto scoperto suscitando disappunto, è facile che cerchi rimedio in una inutile sciarpa o in qualche variopinta mascherina homemade. Neanche i più acerrimi nemici del Niqab islamico, il velo che lascia scoperti solo gli occhi, oggi rinunciano a coprirsi bocca e naso. Resta il fatto che, da sola, la pur importante mascherina non basta e che, nell’era del coronavirus, è proibito prendere sul serio, e alla lettera, l’invito di Don Giovanni: «Venite pure avanti / graziose mascherine / è aperto a tutti quanti / viva la libertà».
❞ La paura I medici temono che ci si affidi solo alle mascherine tralasciando le altre regole
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Il paradosso Fino a 10 giorni fa chi le indossava veniva guardato con curiosità, oggi è l’inverso