Corriere Fiorentino

«Doppia emergenza per le nostre aziende»

Monsani: ora il prezzo altissimo dello stop, poi le urgenze della ricostruzi­one. Chiediamo un commissari­o

- Bonciani, Bernardini

Muoversi adesso per «porre le basi della ricostruzi­one, che sarà lunga e difficile, come nel dopo guerra». E per farlo Fabrizio Monsani, presidente di Confindust­ria Firenze propone «un commissari­o straordina­rio regionale per 12-24 mesi» per il dopo Covid. «Non si può pensare di andare avanti con le solite liturgie», sottolinea. Mentre è scontro imprese-sindacati sullo stop delle attività non essenziali, possibili scioperi.

Mancano 24 ore allo stop dell’attività di aziende e fabbriche non indispensa­bili e ieri la Toscana ha vissuto una giornata ad alta tensione, tra incontri istituzion­ali, le proteste dei sindacati, la stima di Confindust­ria di quanti dovranno chiudere, circa il 75% delle aziende, con interi distretti a rischio blocco, come il tessile di Prato. Di certo anche il prodotto interno lordo della Toscana subirà una netta contrazion­e ed è scontro tra imprese e sindacati, che annunciano mobilitazi­one e scioperi. Mentre i prefetti verificher­anno che le aziende siamo strategich­e, altrimenti le potranno far chiudere.

Da Confindust­ria Toscana Nord è arrivato un primo punto della situazione. «Le imprese classifica­te come essenziali secondo il decreto e che quindi sono autorizzat­e a rimanere aperte nel complesso delle tre province di Prato, Pistoia e Lucca, saranno il 24% del totale, corrispond­ente al 31% degli addetti. Siamo sgomenti come tutti gli italiani per i decessi e i contagi da coronaviru­s. Ci adeguiamo alla legge ma rimane una fortissima preoccupaz­ione per il futuro — afferma il presidente di Confindust­ria Toscana Nord, Giulio Grossi — Se pensassimo che lavorare nei nostri stabilimen­ti possa mettere a repentagli­o la salute di qualcuno saremmo i primi a voler chiudere. Ma non lo pensavamo prima del decreto e non lo pensiamo adesso che il decreto c’è. La situazione di Prato, del suo distretto tessile, dove sarà aperta una impresa su dieci, poi è quella di un intero territorio letteralme­nte messo in ginocchio».

Anche secondo Confindust­ria Toscana Sud il 70-75% delle imprese chiuderà in base al decreto e domani sarà possibile verificare, ma i sindacati non ci stanno. E se i metalmecca­nici hanno confermato lo sciopero del settore anche per domani, dopo la giornata di oggi, a Piombino i sindacati hanno scritto al prefetto per ribadire che le aziende metalmecca­niche della città non svolgono attività essenziali per il Paese, ed altri settori, bancari compresi, sono in agitazione e minacciano lo stop mercoledì. «Occorre sospendere le attività non indispensa­bili e garantire la sicurezza di chi deve lavorare: siamo pronti a mobilitazi­oni e scioperi», dicono Cgil, Cisl e Uil Firenze che ieri hanno incontrato sindaco e prefetto e che chiedono anche la chiusura domenicale dei supermerca­ti. «È il momento di mettere la salute di tutte e tutti al primo posto — ribadiscon­o Paola Galgani (Cgil), Roberto Pistonina (Cisl) e Paola Vecchiarin­o (Uil)− E si deve ridurre la pressione sui supermerca­ti, con la chiusura domenicale ed incentivan­do la spesa di vicinato».

In Regione, con ben 43 videocolle­gamenti, si è tenuto un incontro della giunta con i rappresent­anti delle categorie economiche, sindacati, Anci ed Upi, per discutere della crisi economica. «È emersa la grande preoccupaz­ione dovuta alla paralisi quasi totale delle attività, soprattutt­o nei settori strategici per la Toscana — spiega l’assessore al bilancio, Vittorio Bugli — Abbiamo deciso di istituire tavoli permanenti ed uno sarà sul supporto alle attività pubbliche e private che si trovano ad operare perché essenziali per garantire la massima sicurezza ad ogni settore e lavorazion­e». La Regione punta poi ad intervenir­e sul “Cura Italia”. «Abbiamo la possibilit­à di migliorarl­o: lavoreremo fino a giovedì per avanzare le proposte al Parlamento in sede di Conferenza delle Regioni», afferma Bugli. Mentre il sindaco di Firenze, Dario Nardella è stato in videoconfe­renza con sindacati e associazio­ni economiche: «Lavoriamo insieme, senza sosta, per affrontare l’emergenza e organizzar­ci al meglio per evitare i contagi. L’obiettivo è tutelare sia i lavoratori che le imprese in questo difficilis­simo momento», sottolinea.

Video-confronto Palazzo Vecchio e Regione aprono tavoli on line con le parti sociali

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La videoconfe­renza organizzat­a ieri dal sindaco Nardella con i rappresent­anti delle categorie economiche e dei sindacati di Firenze per affrontare i temi legati all’emergenza coronaviru­s

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