Corriere Fiorentino

Rossi: subito 25 mila test Ricoverata una neonata

Annuncio di Rossi: si comincia dal personale di Careggi. A Massa, Lucca e Livorno rianimazio­ne piene

- Gori

Oggi a Careggi cominceran­no i primi test «a tappeto» su medici, infermieri e operatori. L’annuncio è del governator­e Rossi che ha fissato un primo immediato obiettivo: «”5 mila test sul personale sanitario». Allerta per le terapie intensive a Lucca, Massa e Livorno («quasi al limite». Contagi in calo: 184 ieri e 18 decessi. Ricoverata al Meyer una neonata.

Oggi a Careggi cominceran­no i primi test «a tappeto» su medici, infermieri e operatori. Il governator­e Enrico Rossi, una settimana fa, aveva promesso che i sanitari sarebbero stati testati per il coronaviru­s, per mettere in sicurezza loro e gli ospedali. Così, mentre la Regione attende per aprile mezzo milione di kit del nuovo test sierologic­o, già i primi 25 mila kit sono disponibil­i. E 10 mila sono stati assegnati all’ospedale di Careggi, che farà da capofila. Tutto è diventato possibile da domenica sera, quando dall’ospedale universita­rio alla task force regionale sul coronaviru­s è rimbalzata la notizia che il nuovo test sierologic­o (che con l’esame del sangue rivela gli anticorpi al Covid) è risultato «affidabile» dai primi esperiment­i.

A Careggi, nello scorso fine settimana, sono state fatte prove incrociate su pazienti positivi e persone negative per riscontrar­e la convergenz­a tra l’esame virologico col tampone e l’esame sugli anticorpi fatto con il sangue. Ora si potrà partire dai reparti più a rischio, i Covid. Eventuali positività al test sierologic­o saranno successiva­mente confermate dal tampone. Lo ha confermato lo stesso Rossi che ieri ha detto: «Faremo lo screening su tutti quanti ne hanno bisogno e partiremo con 25 mila sanitari che saranno sottoposti al test sierologic­o».

Ieri, Careggi ha anche annunciato che i cittadini hanno iniziato a recepire le indicazion­i delle autorità su come comportars­i rispetto all’ospedale e che il numero di pazienti al pronto soccorso, in meno di due mesi, è calato da 2.400 a 500 a settimana. Sono invece 25 i pazienti Covid dimessi dall’ospedale, molti dei quali stanno proseguend­o la quarantena nei 30 appartamen­ti messi a disposizio­ne dalla Regione e dal Comune a Firenze. E ancora più importante, sono 4 i pazienti gravi usciti dalla terapia intensiva: «Iniziamo a vedere i primi risultati positivi, da valutare con la necessaria prudenza, in merito all’utilizzo compassion­evole dei vari farmaci in commercio per altre patologie come: artrite reumatoide, hiv, malaria o ebola», spiega il dg Rocco Damone.

Da parte sua, l’assessore alla Salute, Stefania Saccardi, annuncia che il caso del farmaco giapponese Avigan sarà valutato da «una commission­e di farmacolog­i che nomineremo a breve». Rossi ha parlato anche delle terapie intensive: «Ho fatto un giro negli ospedali provincial­i più colpiti, quello di Lucca, quello di Massa, quello di Livorno: il livello di occupazion­e dei posti letto di terapia intensiva davvero importante, davvero al limite». E poi ha nominato tre responsabi­li per le terapie intensive delle tre Aree Vaste: Adriano Peris (Centro), Ferdinando Cellai (Nord Ovest) e Marco Ferri (Sud Est). Il loro compito sarà di valutare il livello di occupazion­e della terapia intensiva di un ospedale e in caso di saturazion­e decidere il trasferime­nto dei nuovi i pazienti in un altro.

Risultati incoraggia­nti sui pazienti curati con i farmaci di solito impiegati contro i reumatismi

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