«Corro da sola in pista, che clima surreale»
L’allieva e la sua allenatrice. Da sole. Sulla pista d’atletica di uno stadio deserto. È una preparazione inedita quella che sta affrontando Irene Siragusa, 26enne colligiana e velocista componente della staffetta azzurra 4x100 che lo scorso ottobre a Doha ha fatto segnare il nuovo record italiano che è valso anche il pass per Tokyo 2020. «Devo ringraziare il sindaco di Colle Val d’Elsa che tramite un accordo con il gestore dell’impianto comunale sta permettendo a me e al mio tecnico Vanna Radi di svolgere allenamenti quotidiani sia sulla pista che in palestra. L’atmosfera è surreale, in queste belle giornate di sole intorno a noi si sente solo il cinguettio degli uccellini. Ci alleniamo nel primo pomeriggio, dal momento che non possiamo certo tenere accese le luci per due persone. Ma al tempo stesso è tutto molto triste. Mi mancano tanto i compagni di squadra che, non essendo atleti di livello nazionale, in questo momento non hanno il permesso di correre con me. Per certi versi mi sento quasi in colpa nei loro confronti». Per Irene Siragusa Tokyo 2020 rimane ancora un sogno impossibile da infrangere. «Ho perso la qualificazione a Rio per due centesimi di secondo. Ho speso una vita per raggiungere questo traguardo, la speranza nel peggiore dei casi è che l’Olimpiade non venga annullata ma solo posticipata».