«Nella piscina federale come in un bunker»
Ha vinto due bronzi (400 e 1.500 m stile libero) ai Giochi di Rio 2016, conquistando l’anno seguente la medaglia d’oro (con tanto di record europeo) negli 800 metri ai Mondiali di Budapest. Gabriele Detti, 25 anni da Livorno, allievo della brillante scuola natatoria che fa capo allo zio-tecnico Stefano Morini, è uno degli azzurri più attesi per la prossima Olimpiade. «Noi siamo qui e aspettiamo di sapere, se ci hanno invitato a continuare la preparazione, questo significa che uno svolgimento dei Giochi di Tokyo viene ancora previsto», dice Detti che non nasconde il disappunto riguardo alle prime comunicazioni diramate dal Cio. «Attendere giugno per avere la certezza piena sulle date mi è sembrato una mancanza di rispetto verso gli atleti, perché in un mese non si preparano le Olimpiadi. E aggiungo una cosa. Nel nuoto se stai fermo una settimana ti ci vuole poi un mese per riprenderti». Con i suoi compagni di vasca Gabriele Detti si sta allenando come sempre al centro tecnico federale di Ostia. «Qualcosa riusciamo a fare malgrado la situazione. Siamo davvero un bel gruppo, molto affiatato sia in piscina che fuori, e questo fa la differenza, aiutandoci a superare particolari situazioni come quella attuale. Siamo tutti super-controllati, siamo tutti negativi al test del coronavirus».