Corriere Fiorentino

Spesa fuori dal Comune? Le regole per spostarsi

Le regole per spostarsi. Nardella: aumentiamo i controlli su chi esce. Da ieri multe fino a 3 mila euro

- Marzio Fatucchi

Si può uscire dal proprio Comune per fare la spesa, ma solo è il punto vendita a cui ci si reca è il più vicino alla proprio casa. Dopo polemiche e scontri tra sindaci arriva così l’interpreta­zione dell’ultima stretta data dal governo sugli spostament­i. Intanto Nardella annuncia controlli ancora più severi.

«Andate nel negozio più vicino». Dopo giorni di dibattiti e polemiche, da parte dei sindaci, sulla «stretta» per la possibilit­à di fare la spesa in Comuni diversi da quelli di residenza, la soluzione arriva in una circolare emanata lunedì notte dal ministero dell’Interno. E annunciata ieri dal sindaco di Firenze Dario Nardella nella sua consueta diretta Facebook. Il divieto di spostarsi tra Comune e Comune si può derogare solo per motivi di salute, lavoro e «assoluta necessità». La stretta arrivata ieri dalla Prefettura di Firenze parlava di «nessuna deroga» (mentre altre prefetture la concedevan­o ad alcune condizioni), la circolare spiega: si può sconfinare se la spesa per beni alimentari o di necessità sono fatti nel «punto vendita più vicino e/o accessibil­e rispetto all’abitazione».

Una interpreta­zione di buon senso che risolve i problemi: perché da Vaglia, che non ha un supermerca­to, a Scandicci dove il centro commercial­e più grande è in viale Nenni a Firenze, fino a Vaiano, Carmignano, ma anche Bagno a Ripoli, la barriera dei confini avrebbe fatto fare solo più chilometri e complicato la vita ai cittadini. «Il principio è spostarsi il meno possibile» ricorda Nardella. «Stare a casa il più possibile e approvvigi­onarsi il più vicino è la regola ferrea, se questo significa in modo motivato anche scavalcare appena la linea immaginari­a dei confini comunali rientra nella stessa identica logica di diminuire gli spostament­i e gli assembrame­nti» gli fa eco Sandro Fallani, sindaco di Scandicci. E quello di Vaglia Leonardo Borchi, che più aveva protestato anche per le ordinanze dei Comuni limitrofi che impedivano questo passaggio, aggiunge: «Bastava un po’ di flessibili­tà. Si è confuso il dito con la luna: lo scopo è di non avere contatti, non di non spostarsi. Se uno da noi esce di casa e va nel bosco, da solo, non fa male a nessuno».

E chi invece vuole abusare di queste aperture? I controlli annuncia Nardella anche come sindaco metropolit­ano «diventano più rigidi»: fino a ieri sono state 40.598 le persone controllat­e di cui 1.226 denunciate a Firenze e provincia. Le multe salate emanate ieri dal governo, fino a 3 mila euro, forse convincera­nno i recalcitra­nti. Ieri, altri tre denunciati a Firenze, tra cui un 55enne trovato nel parco dell’Argingross­o (chiuso) su una panchina. Non ha riparlato dell’uso dell’esercito, Nardella, una scelta che potrebbe servire a alleggerir­e le forze dell’ordine dal controllo dei parchi. La decisione passerà dalla Prefettura. Mentre sull’uso dei droni «ci sono problemi di privacy. E servono meglio per controllar­e il traffico che altro», traffico ormai crollato del 75%. Nardella ha anche annunciato che chiederà, insieme ai sindaci delle altre città d’arte italiane, un fondo ad hoc «per tutto quello che è legato al turismo, da alberghi a guide. Ci sono specificit­à che vanno valutate». Ed ha insistito con il suo appello alla grande distribuzi­one per la consegna delle spese a domicilio: «Ma se si va al supermerca­to, si va da soli. E bisogna andare una volta a settimana». La rete dei negozi di vicinato aperti si estende: all’iniziativa del Comune (sostenuta da Fondazione Cr Firenze e Camera di commercio) «hanno aderito in 280, 227 fanno consegne a domicilio» ricorda l’assessore Cecilia Del Re. L’elenco si trova in rete civica, sul portale«Le botteghe di Firenze». E sempre in rete civica ci sono i numeri utili per avere consegne per anziani e soggetti deboli (055 3282200). «Se ognuno fa il proprio dovere, possiamo fermare il contagio» dice Nardella.

La richiesta Il sindaco di Firenze, con i colleghi di altre città d’arte, chiederà al governo un fondo ad hoc per hotel, guide e altre attività turistiche

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Il sindaco Dario Nardella durante un controllo con una pattuglia dei vigili

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