I vescovi nei cimiteri, il Papa da solo in piazza San Pietro
Il cardinale Betori a Trespiano e Soffiano per le vittime del virus
La Chiesa ieri è uscita dal silenzio imposto dalla pandemia. Lo ha fatto col gesto di tutti i vescovi italiani che sono andati a pregare nei cimiteri delle loro città per chi se n’è andato senza neppure un ultimo abbraccio né un funerale. A Firenze il cardinale Betori è andato Trespiano (foto) e a Soffiano. Al tramonto la preghiera e la benedizione del Papa urbi et orbi, sotto la pioggia, in una piazza San Pietro silenziosa e deserta. Immagini emozionanti che entreranno nella storia.
Al tempo della pandemia, niente funerali, né messe con persone presenti. Per questo l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori ieri ha dedicato una preghiera a tutti i defunti nei cimiteri fiorentini di Trespiano e Soffiano. Un gesto di consolazione per chi, a causa dell’emergenza sanitaria, non ha potuto celebrare le esequie dei familiari, ma anche un segno per esprimere la vicinanza della Chiesa a coloro che tuttora soffrono. «A te mi rivolgo, o Signore, in suffragio dei nostri fratelli e sorelle defunti in particolar modo di quanti hanno perso la vita in questo tempo segnato da un morbo maligno per debellare il quale ci è stato chiesto di sospendere la celebrazione pubblica delle esequie». Così Betori ha pregato, ricordando chi è morto a causa del coronavirus, senza il conforto dei familiari. Anche a Firenze, da settimane, senza differenza di religione e cultura, ogni rito per rendere omaggio ai defunti e offrire sollievo ai familiari è vietato per timore di diffusione del contagio. Per questo, l’arcivescovo ha invocato: «Non vogliamo che i nostri fratelli e sorelle lascino questo mondo senza che li accompagni una preghiera. Li portiamo di fronte al tuo volto perché tu li accolga nell’abbraccio della tua misericordia, mentre ti supplichiamo di sostenere, con la grazia della tua consolazione, quanti per la loro morte sono nel dolore... E a noi che restiamo quaggiù dona di consolarci a vicenda con le parole della fede, fino al giorno in cui saremo tutti riuniti in Cristo. Nelle tue mani, Padre clementissimo, consegniamo l’anima dei nostri fratelli e delle nostre sorelle deceduti in questo tempo di pandemia».