Niente Carro
Una Pasqua senza la Colombina: tutto in assistenza
Quest’anno sarà una Pasqua senza Scoppio del Carro. Il secolare rito fiorentino è cancellato a causa del Coronavirus. La decisione è stata presa dal sindaco Dario Nardella e dall’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori: «Abbiamo deciso di annullare lo Scoppio del Carro, destinando le risorse economiche che sarebbero state necessarie per farlo, circa 50 mila euro, ai servizi sociali, assistenziali e sanitari per fronteggiare l’emergenza» ha annunciato Nardella in consiglio comunale. Scartata l’idea di organizzarlo a porte chiuse: «Non ce la siamo sentita di confermare la manifestazione senza pubblico, spendendo soldi che oggi sono preziosi per salvare vite». Sarà fatto un gesto simbolico, per mantenere viva la tradizione, che affonda le sue radici al tempo delle Crociate: «La luce del fuoco benedetto, acceso con le tre pietre del Santo Sepolcro, da cui negli anni scorsi scaturivano i bagliori luminosi con cui il Carro inondava il cielo di
Firenze c’è, e ci sarà sempre, ed è la fiamma del Cero pasquale», ha detto l’arcivescovo. Betori al momento del Gloria, porterà il Cero dall’altare al sagrato del Duomo, e qui con il sindaco e il Gonfalone di Firenze, mostrerà alla città la fiamma, per lanciare un messaggio rivolto a tutti, credenti e non: «Tutti in questo momento abbiamo bisogno che ci si dica che la luce ha la meglio sulle tenebre, che la vicinanza allontana ogni paura, che la vita vince la morte». Annullare lo Scoppio del Carro «non è una rinuncia facile, ma credo che non sarà l’unica che dovremo fare» ha detto Nardella nel suo lungo intervento in consiglio.
Quella di ieri è stata la prima seduta dell’assemblea cittadina in modalità telematica. Alle 14.30 assessori, sindaco e consiglieri comunali hanno acceso da casa i propri pc, tablet, telefonini, rispondendo all’appello del presidente Luca Milani in videoconferenza. «Ci sono!», «Anche io!». Le voci si sentono, non subito si vedono anche le immagini. «Ti devi far vedere, devi attivare il simbolo della telecamera» consiglia Milani a chi non è ancora on line. Uno alla volta, compaiono sullo schermo con 4 finestre, i volti dei partecipanti. C’è chi è seduto sul divano, chi alla scrivania, ognuno alle prese con la propria vita domestica, compresi i figli che giocano sullo sfondo. Dopo l’appello vengono suonati l’Inno d’Italia e quello dell’Unione Europea. «Diamo il via al primo consiglio comunale telematico, con tristezza e commozione per tutto ciò che sta accadendo vicino e lontano da noi» ha detto Milani.