Corriere Fiorentino

La nave degli infetti: «Grazie Toscana»

Il primo ufficiale racconta l’odissea: «Tanti rifiuti dai porti, ma c’era chi stava male, e noi a corto di carburante»

- Fatucchi, Innocenti

«Tre, due uno... Grazieee». L’urlo, gli applausi si sentono in tutto il porto. Ci saranno 500 persone affacciate dai balconi delle cabine di manca dell’enorme nave da crociera Costa Diadema. Gli applausi, il giubilo, emozionano il sindaco di Piombino Francesco Ferrari. È distante, ma li distingue subito. Lui, uomo di destra (Fratelli d’Italia), ha aperto un porto. E già questa sarebbe una notizia. «Ma lo è? Far scendere persone che stanno male, una nave in emergenza sanitaria, peraltro di bandiera italiana e con italiani a bordo, è una notizia?» commenta mentre scende dalla collinetta che sovrasta il porto.

Con lui c’è il capo della Misericord­ia locale, Luigi Coppola. Insieme hanno appena finito la task force con Usmaf (l’ufficio sanitario marittimo), Protezione civile, Regione, forze dell’ordine, Autorità portuale e Capitaneri­a. «Io credo fosse solo un dovere, accoglierl­i, con tutte le cautele e la sicurezza per i miei concittadi­ni, come mi ha assicurato la ministra De Micheli». Sì, perché la ministra ha chiamato il presidente Enrico Rossi e Ferrari per risolvere un’odissea insensata: 1.255 persone, con decine di possibili malati di coronaviru­s a bordo, in balia dei dinieghi di attracco di mezza Italia, Cipro, Francia, Spagna. E allora si sono mobilitati i sindaci di dove sono originari, un passa parola da Procida a Brindisi fino a Bari. «Ringrazio di cuore il sindaco di Piombino», dice il collega di Procida Dino Ambrosino.

«Sono di destra, atipica, ma sono prima di tutto un uomo delle istituzion­i» aggiunge Ferrari. Il sindaco sa che è un dovere soccorrere in questi casi, che la solidariet­à è alla base delle regole. Ma lui stesso si è trovato la bacheca di Facebook piena di insulti, da destra e da sinistra: paura, offese: «Dal Pd mi hanno fatto le pulci perché non li ho consultati. Non ho consultato neanche i miei». Ferrari infatti ha parlato solo con De Micheli, le autorità marittime, i vertici di Costa. Il deputato del suo partito, Giovanni Donzelli, di fronte al porto aperto plaude al sindaco ma ora si augura «che la Regione voglia sostenere Piombino».

La nave è isolata, inavvicina­bile se non ai dottori Usmaf, al sindaco, al personale della Protezione civile e ai volontari. Rimarrà pure poco: Costa crociere vuole portare a casa prima possibile tutti, nei 19 Paesi di provenienz­a. In tanti sono mobilitati e non si vedono, al porto è tutto un darsi un cinque (da lontano). Passano due in scooter, urlano: «Ma che bello!». Come i familiari dell’equipaggio, i loro colleghi, che dopo aver ringraziat­o rispondo uno ad uno alle offese e alle critiche del sindaco sui social. Quando Ferrari arriva alla banchina sotto la Costa Diadema, tra gli applausi, indica il personale al lavoro e urla: «Il merito è loro».

«Un gesto di umanità reale», lo definisce il sindaco, ringraziat­o dalla ministra che in serata però fa notare che i sindaci che hanno rifiutato la nave avranno avuto pure le loro preoccupaz­ioni, ma gli ricorda che c’è «la facoltà della Guardia costiera e delle Autorità portuali di autorizzar­e gli sbarchi delle navi». Perché la solidariet­à, in emergenza e non solo, è un dovere.

❞ Accuse sul web Mi sono arrivate critiche da destra e da sinistra, ma io prima di tutto sono un uomo delle istituzion­i

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(foto Massimo Sestini) I membri dell’equipaggio della Costa Diadema sui balconi della nave appena arrivati in porto a Piombino
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Il sindaco di Piombino Francesco Ferrari saluta l’equipaggio della nave

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