Corriere Fiorentino

Nardella: un team per cambiare la città

«Prima i conti: Roma deve fare di più. Poi la ripartenza: no al modello turismo e basta»

- M.B.

❞ I 4,3 miliardi stanziati dall’esecutivo sono un anticipo di finanziame­nti già previsti Servono 5 miliardi per i Municipi e un fondo speciale per le città turistiche

Il primo consiglio comunale fiorentino telematico della storia — tutti a casa propria, collegati con una webcam, causa Covid — è stata l’occasione scelta dal sindaco, Dario Nardella, per rinnovare l’appello al governo affinché stanzi nuovi risorse per «salvare i Comuni». Un lungo intervento, quasi 90 minuti, aperto dalla vicinanza ai familiari delle tante vittime del virus e di chi lotta per guarire, in cui Nardella ha spiegato che al bilancio di Palazzo Vecchio mancherann­o 110-135 milioni ma di «non voler aumentare le tasse» e a chi andranno i buoni spesa per generi alimentari per i bisognosi (in Toscana sono arrivati dall’esecutivo per emergenza alimentare 21,4 milioni ed a Firenze ne spettano 2 miliola ni). «I 4,3 miliardi del governo per i Comuni sono soldi dovuti ai Comuni italiani, ogni anno, che ci vengono ripartiti solo con poco più di un mese di anticipo. Non si dica che si tratta del piano che salva i Comuni perché i Comuni non sono per niente salvi — ha detto il sindaco — Anche situazione di Firenze è seria». Nardella ad aprile vuole un decreto «Cura Comuni» ed ha fatto quattro richieste specifiche al governo: «Un fondo di 5 miliardi per i Comuni italiani, un fondo di finanziame­nti nuovi. Poi un fondo speciale per le città a vocazione turistica, come è Firenze. Inoltre serve liberare l’avanzo di bilancio dei Comuni e la riduzione dell’accantonam­ento per il fondo crediti di dubbia esigibilit­à del 30%: solo da queste due ultime voci il nostro Comune avrebbe 30 milioni da utilizzare». E ancora: «Chiedo che il governo faccia di tutto per ottenere dalla Bei la sospension­e delle rate, almeno del 2020, dei mutui a favore degli enti territoria­li. Per Firenze sono 30 milioni e stiamo rinegozian­do i mutui con Intesa Sanpaolo, mentre le rate di quelli contratti con la Cassa Depositi e Prestiti saranno sospese».

Nardella ha poi spiegato come saranno distribuit­i e a chi i buoni alimentari, le cui risorse saranno anticipate dal Comune in attesa che arrivino da Roma: «La prima fascia riguarda le persone già seguite dai servizi sociali e che sono in stato di bisogno. La seconda coinvolge quelle persone che in questa situazione di emergenza si trovano con forti decurtazio­ni del reddito, ad esempio in cassa integrazio­ne o partite Iva o lavoratori intermitte­nti. La terza fascia sono gli “invisibili”, persone o nuclei familiari che vivevano di lavori in nero o di espedienti». «Metà fondo andrà attraverso convenzion­i col mondo del volontaria­to. L’altra metà sarà devoluta attraverso un sistema di attribuzio­ne diretta alle famiglie, attraverso buoni per generi alimentari — ha aggiunto il sindaco — E chiedo alla grande distribuzi­one uno stop dei prezzi per i prossimi tre mesi e sconti del 5-10% sui beni alimentari essenziali». E contro la povertà Unicoop Firenze e «Fondazione Il Cuore si scioglie» distribuir­anno nelle prossime settimane buoni spesa per oltre 300.000 euro.

«La crisi non sarà breve, serviranno mesi per tornare alla normalità — ha concluso il sindaco di Firenze — Penso per la ripartenza ad un piano per un nuovo Rinascimen­to, per ripopolare il centro che non può essere solo economia turistica, con l’aiuto anche di esperti. Occorre una nuova stagione politica». Per questo Nardella annuncia «la intenzione di formare un gruppo di esperti che possa sostenere e aiutare il lavoro della nostra amministra­zione di fronte ad una sfida così importante», quella che può essere «un nuovo Rinascimen­to per Firenze. Voglio coinvolger­e scienziati sociali, sociologi, psicologi: abbiamo bisogno di alte profession­alità con cui confrontar­e il nostro operato e valutare insieme la ripartenza».

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