Test del sangue, i privati: «A disposizione»
Le cliniche rispondono al governatore: «Pronti a fare convenzioni con il pubblico»
Per aumentare la «potenza di fuoco» dello screening sul Coronavirus, il governatore Enrico Rossi, a due settimane dal primo appello, torna a lanciare una richiesta di aiuto ai privati, perché si uniscano al lavoro dei laboratori degli ospedali pubblici sui tamponi e sui test sierologici: «Chiediamo ai privati di inserirsi, tramite convenzione, all’interno del nostro programma di screening, per effettuare i test gratuitamente».
Ad oggi sono 12 i laboratori ospedalieri che lavorano per testare il personale sanitario, i pazienti e i cittadini, oltre a un privato convenzionato, Synlab di Calenzano, che si era unito alla campagna della Regione, già prima del vecchio appello di Rossi. Nessun altro al momento sembra aver risposto. Eppure sono numerose le cliniche private che hanno attivato lo screening al loro interno: «Nelle cliniche ad Aiop (Associazione italiana di ospedalità privata, ndr) abbiamo comprato gli stessi kit sierologici che sono stati testati a Careggi — spiega il presidente toscano di Aiop, Francesco Matera — Noi stiamo testando il nostro personale e i nostri pazienti e abbiamo fatto anche qualche esame incrociato per verificare a nostra volta la bontà del test sierologico, che si è dimostrato affidabilissimo». Perché le cliniche associate ad Aiop non partecipano alla campagna della Regione per esaminare lo stato virale della popolazione? «Noi siamo disponibilissimi, i nostri laboratori hanno un po’ di margine per aumentare il numero di test esaminati, tanto più che per ciascuno ci vuole solo un quarto d’ora, ma finora nessuno ci ha cercati. Se la Regione lo farà, ci metteremo a disposizione, come abbiamo già fatto con i posti letto e le sale operatorie».
Sul territorio, di fronte a tante persone spaventate dal possibile contagio, specie chi ha avuto contatti a rischio non ritenuti dalle Asl abbastanza stretti per giustificare un tampone, ci sono anche realtà private che cominciano a fare test a pagamento. Una di queste è l’Istituto Fanfani di Firenze, che ha inviato a molti clienti un sms per annunciare che da ieri ha avviato il servizio del test sierologico.
Da parte sua, Paolo Biasci, presidente nazionale di Fimp, la federazione dei pediatri, invita i cittadini alla cautela: «Di test sierologici ce ne sono molti tipi, ma quelli validati dalle autorità sanitarie sono pochi».
L’avvertimento Il presidente dei pediatri: «Attenzione, non tutti i tipi di esami sono stati validati»