Né voli né dividendi
Ieri al Galilei 22 passeggeri E Toscana Aeroporti congela 13,5 milioni contro la crisi
Sui monitor accesi non appare nessuna destinazione di arrivo o partenza, l’eco dei passi rimbomba in un terminal deserto, rimbalza sulle serrande abbassate dei negozi. Si presenta così l’aeroporto Galilei di Pisa nel giorno in cui, ad un centinaio di chilometri di distanza, a Firenze, il Cda di Toscana Aeroporti annuncia che non distribuirà dividendi ai propri azionisti. Una decisione presa «In considerazione dell’intensificarsi dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid19 e al fine di tutelare la solidità patrimoniale della società».
I 13 milioni e 500 mila euro derivanti dall’utile d’esercizio 2019 rimarranno nelle casse per attenuare l’effetto devastante del virus sui trasporti aerei. Praticamente azzerati in Toscana, se si pensa che nei primi 23 giorni di marzo il traffico passeggeri ha complessivamente registrato un calo del 76,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e che, da giorni ormai, a Pisa atterra un solo aereo della compagnia Alitalia, quello di ieri trasportava appena 22 passeggeri. Mentre Firenze ha chiuso i battenti da tempo, quando il governo ha deciso di tener aperto un solo aeroporto per regione. «In applicazione dei provvedimenti emanati dal governo e dal decreto Cura Italia — si legge nella nota di Toscana Aeroporti — si è ritenuto necessario procedere alla revoca della convocazione dell’assemblea ordinaria degli azionisti prevista per il 29/30 aprile 2020 fissando per il giorno 15/16 maggio 2020 la nuova data relativa all’approvazione del bilancio 2019».
Da sette giorni è inoltre partita l’applicazione della cassa integrazione straordinaria per i circa 900 dipendenti di Toscana Aeroporti: «La cassa integrazione — spiegano dalla società — si aggiunge ad altre misure già adottate per la riduzione dei costi, come smaltimento delle ferie arretrate e, ove possibile, l’attivazione dello smart working». Le previsioni sul medio periodo non sono rosee. La nota ufficiale parla dei primi due trimestri del 2020 in cui «gli impatti del Covid19