Viola meno 20
Incassi e diritti tv, ecco le perdite con lo stop al calcio
La conta non è ancora cominciata, ma è già evidente quanto il danno economico dell’emergenza da Coronavirus si farà sentire sul mondo del calcio e sui bilanci della Fiorentina.
Commisso ha rassicurato tutti facendo leva sulla stabilità della Mediacom, ma in casa viola si attende il diradarsi delle nebbie sul futuro per affrontare l’immediato domani. E se sul fronte sportivo tutto è ancora in alto mare tanto che Governo, Lega e AIC si confrontano su aspetti economici come gli stipendi, la Fiorentina resta alla finestra. Fare previsioni diventa rischioso, con il passare del tempo è sempre più difficile immaginare di finire la stagione in estate, ma un’idea di quanto possa costare lo stop ai viola è possibile farsela.
Tra i mancati introiti sono i diritti televisivi a rappresentare la voce più ingombrante seppure all’orizzonte si profili un braccio di ferro tra le parti in causa. Mentre le società pretendono le quote del finale di stagione, le pay-tv mettono in discussione i pagamenti per i mancati eventi, dunque servirà trovare un punto d’incontro. La fetta che incasserebbe la Fiorentina per l’ultimo terzo di stagione resta così in bilico, e non si tratta di spiccioli. Secondo i criteri dell’ultimo triennio ai viola spetterebbero circa 60 milioni di euro complessivi (conseguenza anche del sedicesimo posto dell’anno scorso) dunque oggi dalle casse societarie, senza partite e senza diritti tv, rischiano di restare fuori ben più di 20 milioni. Oltre ai diritti ci sono poi i mancati incassi delle partite casalinghe, voce ormai sempre meno dirimente nei bilanci moderni ma non per questo secondaria.
Difficile anche in questo caso certificare una cifra di quanto perderà, o potrebbe perdere, la Fiorentina visto che niente è deciso sul finale di stagione, ma alcune stime erano già state scomodate. Poco prima della sospensione del torneo, quando si pensava di concludere il campionato a porte chiuse, la perdita stimata per Fiorentina-Brescia, con un’attesa di 31 mila spettatori, era di poco inferiore al mezzo milione, oggi si tratta di allargare la riflessione alle prossime sei sfide interne che i viola giocherebbero comunque a porte chiuse. Considerata l’assenza di match di cartello (Brescia, Sassuolo, Cagliari, Verona, Torino e Bologna) non ci sarebbe da stupirsi se dai proventi dei botteghini mancassero circa 3 milioni.
Quanto alla possibile svalutazione sul mercato cui ha fatto riferimento uno studio del
Cies, l’osservatorio sul calcio, basta pensare al cartellino di Federico Chiesa passato da 70 a 50 milioni di euro. Uno scenario economico sul cui destino pesano le scelte della Lega che domani alle 15 si riunirà nuovamente in assemblea straordinaria. All’ordine del giorno un accordo collettivo sugli stipendi ed eventuali decisioni sui calendari. Se come probabile verranno congelati gli emolumenti, come hanno deciso di fare Juventus e Inter, la Fiorentina potrebbe sospendere i pagamenti per i mesi d’inattività (su un monte stipendi complessivo da 51 milioni di euro si risparmierebbero circa 17 milioni) ma si tratterebbe di un semplice rinvio ai mesi successivi quando le mensilità saranno regolarmente liquidate, dunque il rischio perdite resta.
Nei giorni in cui anche le componenti del calcio europeo si confrontano (ieri il vertice in casa UEFA con i segretari generali delle 55 federazioni) la Fiorentina non può far altro che attendere le decisioni della Lega Serie A e i conseguenti parametri per calcolare i danni di uno stop che all’intero movimento italiano rischia di costare oltre 700 milioni di euro.
Domani riunione della Lega calcio: sul tavolo anche i calendari Il braccio di ferro con le televisioni