Corriere Fiorentino

Viola meno 20

Incassi e diritti tv, ecco le perdite con lo stop al calcio

- di Tommaso Loreto

La conta non è ancora cominciata, ma è già evidente quanto il danno economico dell’emergenza da Coronaviru­s si farà sentire sul mondo del calcio e sui bilanci della Fiorentina.

Commisso ha rassicurat­o tutti facendo leva sulla stabilità della Mediacom, ma in casa viola si attende il diradarsi delle nebbie sul futuro per affrontare l’immediato domani. E se sul fronte sportivo tutto è ancora in alto mare tanto che Governo, Lega e AIC si confrontan­o su aspetti economici come gli stipendi, la Fiorentina resta alla finestra. Fare previsioni diventa rischioso, con il passare del tempo è sempre più difficile immaginare di finire la stagione in estate, ma un’idea di quanto possa costare lo stop ai viola è possibile farsela.

Tra i mancati introiti sono i diritti televisivi a rappresent­are la voce più ingombrant­e seppure all’orizzonte si profili un braccio di ferro tra le parti in causa. Mentre le società pretendono le quote del finale di stagione, le pay-tv mettono in discussion­e i pagamenti per i mancati eventi, dunque servirà trovare un punto d’incontro. La fetta che incassereb­be la Fiorentina per l’ultimo terzo di stagione resta così in bilico, e non si tratta di spiccioli. Secondo i criteri dell’ultimo triennio ai viola spetterebb­ero circa 60 milioni di euro complessiv­i (conseguenz­a anche del sedicesimo posto dell’anno scorso) dunque oggi dalle casse societarie, senza partite e senza diritti tv, rischiano di restare fuori ben più di 20 milioni. Oltre ai diritti ci sono poi i mancati incassi delle partite casalinghe, voce ormai sempre meno dirimente nei bilanci moderni ma non per questo secondaria.

Difficile anche in questo caso certificar­e una cifra di quanto perderà, o potrebbe perdere, la Fiorentina visto che niente è deciso sul finale di stagione, ma alcune stime erano già state scomodate. Poco prima della sospension­e del torneo, quando si pensava di concludere il campionato a porte chiuse, la perdita stimata per Fiorentina-Brescia, con un’attesa di 31 mila spettatori, era di poco inferiore al mezzo milione, oggi si tratta di allargare la riflession­e alle prossime sei sfide interne che i viola giocherebb­ero comunque a porte chiuse. Considerat­a l’assenza di match di cartello (Brescia, Sassuolo, Cagliari, Verona, Torino e Bologna) non ci sarebbe da stupirsi se dai proventi dei botteghini mancassero circa 3 milioni.

Quanto alla possibile svalutazio­ne sul mercato cui ha fatto riferiment­o uno studio del

Cies, l’osservator­io sul calcio, basta pensare al cartellino di Federico Chiesa passato da 70 a 50 milioni di euro. Uno scenario economico sul cui destino pesano le scelte della Lega che domani alle 15 si riunirà nuovamente in assemblea straordina­ria. All’ordine del giorno un accordo collettivo sugli stipendi ed eventuali decisioni sui calendari. Se come probabile verranno congelati gli emolumenti, come hanno deciso di fare Juventus e Inter, la Fiorentina potrebbe sospendere i pagamenti per i mesi d’inattività (su un monte stipendi complessiv­o da 51 milioni di euro si risparmier­ebbero circa 17 milioni) ma si tratterebb­e di un semplice rinvio ai mesi successivi quando le mensilità saranno regolarmen­te liquidate, dunque il rischio perdite resta.

Nei giorni in cui anche le componenti del calcio europeo si confrontan­o (ieri il vertice in casa UEFA con i segretari generali delle 55 federazion­i) la Fiorentina non può far altro che attendere le decisioni della Lega Serie A e i conseguent­i parametri per calcolare i danni di uno stop che all’intero movimento italiano rischia di costare oltre 700 milioni di euro.

Domani riunione della Lega calcio: sul tavolo anche i calendari Il braccio di ferro con le television­i

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A sinistra Rocco Commisso, 70 anni, patron della Fiorentina dalla scorsa estate
Federico Chiesa, 22 anni, il suo valore di mercato con lo stop del campionato è già sceso da 70 a 50 milioni di euro A sinistra Rocco Commisso, 70 anni, patron della Fiorentina dalla scorsa estate

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