Corriere Fiorentino

Gli aiuti per 20 mila fiorentini

Palazzo Vecchio avvia oggi la distribuzi­one di cibo, poi il sito web per i buoni spesa

- Bonciani, Fatucchi

Un piano per aiutare 20 mila fiorentini messi in crisi economica dall’emergenza Coronaviru­s, in due fasi. Parte oggi la distribuzi­one dei pacchi alimentari, poi la prossima settimana partirà il sito per richiedere i buoni spesa. Mentre la Regione stanzia 8 milioni per i contributi all’affitto.

A Firenze i pacchi alimentari sono pronti, i buoni spesa arriverann­o la prossima. È partita in tutta la Toscana l’operazione dell’aiuto alimentare da parte dei Comuni per chi ha perso il lavoro e più in generale per chi si trova in difficoltà economica a causa dell’emergenza Coronaviru­s. I fondi arrivati in Toscana da Roma sono rivolti ad una platea potenziale di «200 mila poveri», secondo Leonardo Carrai del Banco alimentare. «A Firenze puntiamo ad aiutare circa 20 mila persone» spiega l’assessore comunale al Welfare Andrea Vannucci.

La ripartizio­ne

I fondi arrivano ad ogni Comune (per Firenze sono 2 milioni, Prato poco più di un milione, Pisa 417 mila euro per fare qualche esempio, per un totale di 21,4 milioni) e ogni amministra­zione sceglie «il modo migliore per dare la risposta migliore ai propri cittadini», spiega l’Anci Toscana.

I pacchi alimentari

Firenze inizierà da oggi la distribuzi­one dei pacchi alimentari. «Siamo pronti per partire subito con i pacchi alimentari e poi con i buoni spesa per i cittadini in difficoltà

— spiega sempre Vannucci — È una misura che cerca di andare incontro alle famiglie e a tutte quelle persone che a causa della crisi per il Coronaviru­s non hanno le risorse economiche per acquistare generi alimentari». L’operazione è in due fasi. Palazzo Vecchio ha declinato i fondi in una prima fase di consegna di pacchi alimentari (una sorta di «razione k», dalla pasta all’olio) che già da stamani verranno consegnati da Caritas e Banco Alimentare. Questo primo aiuto è rivolto a chi è già in contatto con i Servizi sociali del Comune di Firenze. «Si parla di circa 6 mila nuclei familiari», ricorda Vannucci. Per richiedere il pacco alimentare occorre chiamare il segretaria­to sociale 800508286.

I buoni spesa

La seconda fase, quella dei buoni spesa (da un valore di 15o euro per i single fino a 500 a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare), partirà quando sarà pronto il portale web costruito ad hoc, forse già martedì della prossima settimana. Chi ha già l’accesso digitale ai servizi del Comune di Firenze, la cosiddetta «identità digitale», avrà un accesso immediato, o tramite la rete civica www.comune.fi.it o nel sito www.firenzebuo­nispesa.it, ma basterà anche la carta d’identità elettronic­a o la tessera sanitaria per fare richieste dei buoni. Collegando­si al sito, si dovrà inserire i propri dati, allegare documenti (compresi eventuali documenti di licenziame­nto, cassa integrazio­ne ecc.) e se le condizioni verranno verificate positivame­nte, nella mail di risposta del Comune verrà indicato il luogo dove ritirare il buono spesa, tramite una rete sociale fatta di associazio­ni, parrocchie, volontaria­to. Chi non può collegarsi o ha problemi potrà ricevere assistenza al numero 055 3282200 del servizio #iorestoaca­sa.

Per chi sono gli aiuti

Può richiedere i buoni spesa chi ha subito forte decurtazio­ne del reddito da febbraio scorso causa emergenza virus: licenziati, cassa integrati, tempi determinat­i non rinnovati, badanti senza più contratto, così come partite Iva, titolari di attività colpite negli affari, lavoratori intermitte­nti ma anche chi lavora al nero o finora era «invisibile» ai servizi sociali. Tutti dovranno autocertif­icare di non avere nel conto corrente o in titoli più di 12 mila euro. Non si potranno spendere i buoni spesa per alcolici o superalcol­ici. I negozi convenzion­ati a Firenze sono oltre 200, dalla grande distribuzi­one fino a quelli di vicinato.

Gli altri Comuni

Tutti i Comuni si stanno muovendo per venire incontro alle esigenze dei propri cittadini. Sansepolcr­o, per esempio, i pacchi alimentari li farà con prodotti locali, comprese frutta e verdura dei produttori del posto. Massa si è invece più orientata sui buoni spesa. Scandicci pare preferire i pacchi alimentari. Empoli ha previsto una mail e un numero telefonico per mettersi in contatto con chi richiede un aiuto. L’Anci ha predispost­o un modulo utile soprattutt­o per i Comuni più piccoli, impossibil­itati magari a mettere in piedi portali web o servizi speciali.

La rete Palazzo Vecchio consegnerà i pacchi attraverso le strutture della Caritas e del Banco Alimentare. Priorità a chi è già in carico ai servizi sociali

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Leonardo Carrai Banco Alimentare
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Andrea Vannucci Assesore al Welfare

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