«Uscire ora è come andare su un campo minato»
Una pediatra del Meyer su Facebook: «Se i bambini vanno fuori questa epidemia non finirà mai»
● La circolare del Viminale: i figli possono fare una passeggiata con uno dei genitori nei pressi della propria abitazione.
● Sì anche alla possibilità di portarsi dietro il bambino negli spostamenti di necessità
«Portare fuori i figli ora non è una passeggiata, è una camminata in un campo minato» Per Antonio Di Mauro, giovane pediatra che ha lanciato sui social la campagna #immunitàsolidale, uscire con i bambini adesso è una «grossa responsabilità»: i bambini toccano le maniglie della porta del condominio, i pulsanti dell’ascensore, e tutto quello che ci capita a tiro, e poi si stropicciano gli occhi, mettono le mani in bocca, se vedono altri bambini in cortile è difficile impedirgli di non abbracciarli e non giocare con loro. Così «uscire vuol dire portare a passeggio il virus». Un po’ di attività motoria «fa bene, ma si può fare anche in terrazza o sul balcone, chi ce li ha. È consigliata l’uscita per certe categorie come chi ha un disturbo dello spettro autistico, ma con prudenza, solo se si è sicuri al 100% di poter rispettare le norme igieniche e di distanziamento sociale». Le regole del governo non sono cambiate ma la precisazione del Viminale, per Di Mauro, è stata recepita da molti cittadini come un «sciogliete le righe». «La cosa migliore è più sicura è stare a casa. Altrimenti a gioirne sarà solo il Coronavirus».
È d’accordo anche il pediatra Luca Landini: «Ai bambini farebbe bene l’aria aperta, ma nella bilancia costi-benefici ci sono troppi rischi: se uno facesse solo una passeggiata intorno a casa non ci sarebbe problema, ma molti lo vedono come la libertà di stare vicini, di incontrarsi». Per Landini i bambini non devono diventare uno strumento per genitori a cui le mura domestiche sono diventate strette. «Mi sembra soffrano più i genitori dei figli: il contenimento sta funzionando, non vanifichiamo ora gli sforzi, la contagiosità del virus è alta, non andiamo in cerca di guai. Dobbiamo pensare che dove ci sono bimbi spesso ci sono anche nonni: facciamolo soprattutto per loro».
Per Paolo Sarti sulle regole anti coronavirus la popolazione «si è dimostrata abbastanza cosciente, ma molte frange ancora non hanno capito il pericolo. Il rischio è che molti genitori se ne approfittino». Passeggiare all’aria aperta fa bene, ma «bisogna essere molto prudenti, con mascherine, guanti, senza assembrarsi e senza far giocare i bambini gli uni con gli altri. Ci si può fidare?» si chiede. «Io sono ottimista, ma spesso mi smentiscono i fatti». Quindi il consiglio è: «Fateli uscire con assoluta prudenza e rispettando le restrizioni».
Francesca Grisolia, medico del Meyer, ha affidato a Facebook la sua riflessione: «Se i bambini non restano a casa questa epidemia non finirà mai. Non avete idea di quanti virus raccolgano toccando tutto con le mani e mettendole in bocca e sulle maniglie. State a casa tutti. Il virus non fa distinzione d’età».
Pro e contro Landini: soffrono più i genitori dei figli, non vanifichiamo gli sforzi Sarti: chi vuole uscire lo faccia con assoluta prudenza e protezioni