Diadema, boom di contagi: 85 Il dilemma delle quarantene
Difficile isolare i positivi. Fermi per ore i pullman che devono portare a casa i marinai sani
Ci sono 85 positivi al quick test tra i marinai e i lavoratori che sono a bordo della Costa Diadema. In poche ore il numero è salito dai 13 casi riscontrati mercoledì agli 85 di ieri. Ma si tratta solo di un primo campione dei 730 quick test effettuati sui 1255 componenti dell’equipaggio. Il protocollo prevede che gli 85 individuati come contagiati— e ora in quarantena preventiva — siano sottoposti a tampone per confermarne o meno la positività. Solo così si potrà avere un dato certo sull’espansione del coronavirus all’interno della nave ormeggiata alla banchina 2 del molo Trieste di Piombino. Tutto questo mentre restano ancora da effettuare seicento test. Ma in queste ore si sta anche cercando di capire dove queste persone — in caso di positività — dovranno trascorrere il periodo di quarantena. Al momento in zona non c’è alcuna struttura pronta. Si sta valutando, dunque, di sanificare alcune parti della nave per poi usarle come «centri per quarantena» e cabine destinate a personale non positivo. Intanto ieri i 9 pullman che avrebbero dovuto caricare parte dell’equipaggio sono rimasti fermi per ore sotto la nave. Era previsto che lasciassero la Diadema un’ottantina di persone, compresi 35 romeni che dovevano prendere un volo charter a Fiumicino. Ma la burocrazia ha allungato i tempi, l’ennesimo colpo al morale di chi sta vivendo da giorni in grande stress psicologico e fisico. Un’odissea dovuta ai tanti rifiuti che la Costa Diadema ha ricevuto sia da porti stranieri (Cipro e Marsiglia) che da quelli italiani (Gioia Tauro, Civitavecchia, La Spezia, Savona e Napoli). Alla fine ieri sera sono stati sbarcati dalle nave 40 italiani che hanno iniziato il viaggio di ritorno alle proprie abitazioni. Il personale viene da tutto il mondo. A bordo ci sono persone provenienti da 19 nazioni: 155 sono gli italiani, 400 i filippini, 194 gli indonesiani, 243 gli indiani. Per questi ultimi il Ministero degli Esteri sta lavorando con il governo indiano cercando di superare un iter burocratico più difficile del previsto. Oltre poi a britannici e bulgari, ci sono anche due dipendenti della Costa che vengono dall’Albania. Tutte le operazioni vengono seguite dalle autorità portuale coadiuvate da sanità marittima, Capitaneria di Porto, polizia, carabinieri, Finanza e dal sindaco di Piombino Francesco Ferrari.
Lunga attesa In serata 40 italiani hanno avuto il via libera per tornare nelle proprie città