Corriere Fiorentino

«Chi può lasci, e chi ha bisogno prenda qui»

- Zuliani

Ceste piene di pacchi di pasta, vasetti di sugo, biscotti, scatole di fagioli, frutta fresca, con l’invito: «Chi può lasci, chi ha bisogno prenda». A Firenze sono tanti i luoghi dove sono apparse le ceste della solidariet­à. I cittadini, i commercian­ti lasciano scorte per chi ha bisogno.

In strada, appoggiate sui vasi e sulle panchine. Panieri pieni di pacchi di pasta, vasetti di sugo pronto, biscotti, scatole di fagioli, ma anche frutta fresca. E un cartello con l’invito: «Chi può metta, chi ha bisogno prenda». Le ceste della solidariet­à sono comparse in questi giorni difficili in vari angoli di Firenze, alle fermate degli autobus, davanti alle parrocchie, per le strade, per aiutare chi ha più bisogno.

Da quando ha lasciato sulla panchina della sua pompa di benzina in piazza Alberti qualche pacco di pasta, ogni giorno c’è qualcuno che prende qualcosa di cui ha necessità o lascia la spesa fatta per altri. «Si è scatenata una solidariet­à pazzesca, così non me l’aspettavo» racconta Andrea Di Salvo detto il «benzivendo­lo». «Siamo tutti nella stessa barca, in questa emergenza, ma c’è tanta gente che non sa come fare a tirare a fine mese, a sfamarsi e a sfamare i propri figli. Alcuni però si vergognano a chiedere». Ad esempio lui ci ha messo giorni a convincere una ragazza in difficoltà economiche ad accettare la spesa solidale, finché ieri «finalmente mi ha detto di sì». Cartoni e ceste colmi di «cibo sospeso» si trovano in via del Campuccio, iniziativa degli Angeli della Città di Paolo Coccheri, che ha stretto un patto con i calcianti Bianchi di Santo Spirito per aiutare chi ha bisogno nel quartiere, in Borgo San Frediano, davanti alla chiesa di Santa Maria a Ricorboli, sotto la pensilina dell’autobus a San Jacopino: i cittadini, i commercian­ti, lasciano alimenti, chi passa di lì e ne ha bisogno le prende.

In via Datini, a Gavinana, un cartello esorta: «In questa situazione aiutiamoci». Gli avvisi sono scritti a mano, a penna su fogli bianchi, in alcuni casi le lettere sono dipinte di azzurro, rosa, verde e circondate da cuori, da un fiocco rosso, da disegni dell’arcobaleno come quelli comparsi nei giorni scorsi sui balconi, a lanciare un messaggio di speranza.Una cesta di plastica gialla è comparsa anche in piazza Principe di Machiavell­i, a due passi da via Forlanini e dalla biblioteca del Polo universita­rio, nel quartiere di San Donato. Qui l’idea è partita da una mamma, che aveva visto iniziative simili in città e ha voluto metterne su una anche nella sua zona. Un gesto di solidariet­à subito raccolto dagli altri abitanti del quartiere e rilanciato sui social network dall’Associazio­ne San Donato: «“Chi può metta, chi non può prenda” è il motto di questa gara di solidariet­à per chi, a causa dell’emergenza Covid19, non riesce neanche più a mettere insieme il pranzo con la cena».

Sulla stessa barca In Santo Spirito la generosità di Paolo Coccheri, a San Donato una madre ha coinvolto il rione. In piazza Alberti ha iniziato il benzinaio

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 ??  ?? La cassetta in piazza Principe di Machiavell­i
La cassetta in piazza Principe di Machiavell­i
 ??  ?? La cesta davanti alla parrocchia di Ricorboli
La cesta davanti alla parrocchia di Ricorboli

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