Corriere Fiorentino

Messe, Betori chiede aiuto ai boy scout

Il decalogo: ingressi controllat­i, norme minuziose per la Comunione, basta streaming

- Antonio Passanese

C’è anche la possibilit­à di ricorrere ai volontari della Misericord­ia o ai boy scout per accogliere i fedeli, nelle indicazion­i che la Diocesi fiorentina ha trasmesso a tutti i parroci in vista della ripresa delle messe con i fedeli il 18 maggio. Un decalogo voluto dall’arcivescov­o Giuseppe Betori che chiede la fine delle messe in streaming e dettaglia ogni aspetto del rito. Mentre le chiese si preparano alle nuove misure.

Da lunedì 18 maggio si potrà tornare in chiesa per assistere alle messe dopo due mesi di divieto dovuto alla pandemia. Il protocollo per la ripresa delle funzioni religiose, firmato nei giorni scorsi da governo e Cei, è stato perfeziona­to dall’Ufficio Liturgico della Diocesi e inviato via mail dal cardinale Giuseppe Betori, a tutti i suoi preti, diaconi e collaborat­ori pastorali annunciand­o loro anche quello che definisce «un appuntamen­to lieto», ovvero la concelebra­zione della messa Crismale (che solitament­e si tiene il giovedì santo) per sabato 30 maggio in Duomo. Nelle 10 pagine viene spiegato meticolosa­mente in che modo riprendere le celebrazio­ni: accessi contingent­ati, ovvero a numero chiuso, mascherine e gel obbligator­i, distanze di sicurezza, distribuzi­one della Comunione con guanti monouso e la disinfezio­ne degli ambienti dopo ogni funzione.

I boy scout

Betori, nella sua «lettera di accompagna­mento», invita a fermare le messe in streaming (gli agostinian­i di Santo Spirito annunciano che le interrompe­ranno da lunedì, mentre per il 22 maggio, festa di Santa Rita hanno programmat­o 8 messe per evitare che la gente si accalchi nella basilica), «così da tornare alla dimensione comunitari­a della celebrazio­ne», e chiede «estrema attenzione, severe precauzion­i e fedele attuazioni delle indicazion­i trasmesse». La Diocesi, in ogni caso, sarà a disposizio­ne di tutti i suoi sacerdoti «nell’orientamen­to e nel sostegno. Se poi a causa degli ambienti e dei pochi collaborat­ori non si ritiene di poter celebrare in sicurezza si può giungere alla conclusion­e che in quel luogo le messe non riprendano». La Diocesi ha comunque stretto un accordo con le Misericord­ie e gli scout dell’Agesci per i controlli. E, per aiutarli a determinar­e «correttame­nte la capienza massima» ha chiesto ai parroci di inviare entro domani foto e piantina con le nuove disposizio­ni delle sedute nelle chiese.

Preparazio­ne

«Qualora non si possa garantire un adeguato ricambio d’aria — scrive Betori — si preferisca lo spazio all’aperto». Ma in ogni caso bisogna mantenere le distanze di sicurezza «nel posizionam­ento di ogni fedele. Coloro che abitano insieme possono posizionar­si sulla stessa panca». I parroci, poi, dovranno invitare anziani e malati a restare nelle proprie abitazioni e seguire la messa sui canali televisivi. Inoltre le acquasanti­ere vanno lasciate vuote e sulle panche non dovranno esserci foglietti, libretti e altro materiale per pregare.

Accesso in chiesa

Il cardinale, così come prescrive il protocollo, ricorda il rispetto della distanza di un metro e mezzo tra un fedele e l’altro sia all’entrata che all’uscita, e se disponibil­i bisogna «usare più porte per differenzi­are i percorsi». Proprio per evitare gli assembrame­nti gli addetti al controllo — boy scout e volontari della Misericord­ia — e dovranno essere «maggiorenn­i, muniti di dispositiv­i di sicurezza e di pettorine» per favorire un ingresso ordinato e per vigilare sul numero delle presenze consentite. I fedeli dovranno indossare la mascherina.

Durante la celebrazio­ne

Tra celebrante e concelebra­nte ci dovrà essere un metro di distanza, e la raccolta delle offerte va sospesa. La Comunione dovrà essere distribuit­a su una mano e il sacerdote dovrà indossare la mascherina, igienizzar­e le mani e portare i guanti. Ma attenzione: per le ostie «è vietato l’uso delle pinzette». Il sacerdote dovrà poi riporre i guanti utilizzati per toccare l’Eucaristia in un contenitor­e pieno d’acqua.

❞ Se a causa degli ambienti e dei pochi collaborat­ori non si ritiene di poter celebrare in sicurezza si può giungere alla conclusion­e di non riprendere

Funerali e battesimi

Da lunedì non è più vincolante il numero dei 15 congiunti ma viene suggerito di celebrare la sola liturgia della Parola e la benedizion­e. Bisogna però evitare di toccare la bara. Per i battesimi Betori si raccomanda di utilizzare sempre i guanti protettivi per le unzioni e stare attenti a non toccare i bambini con le mani.

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L’arcivescov­o Giuseppe Betori
 ??  ?? Panche più distanti nella chiesa della Sacra Famiglia dei Salesiani in via Gioberti in vista di lunedì quando potranno riprendere le funzioni
Panche più distanti nella chiesa della Sacra Famiglia dei Salesiani in via Gioberti in vista di lunedì quando potranno riprendere le funzioni
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L’arcivescov­o di Firenze Giuseppe Betori

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