Messe, Betori chiede aiuto ai boy scout
Il decalogo: ingressi controllati, norme minuziose per la Comunione, basta streaming
C’è anche la possibilità di ricorrere ai volontari della Misericordia o ai boy scout per accogliere i fedeli, nelle indicazioni che la Diocesi fiorentina ha trasmesso a tutti i parroci in vista della ripresa delle messe con i fedeli il 18 maggio. Un decalogo voluto dall’arcivescovo Giuseppe Betori che chiede la fine delle messe in streaming e dettaglia ogni aspetto del rito. Mentre le chiese si preparano alle nuove misure.
Da lunedì 18 maggio si potrà tornare in chiesa per assistere alle messe dopo due mesi di divieto dovuto alla pandemia. Il protocollo per la ripresa delle funzioni religiose, firmato nei giorni scorsi da governo e Cei, è stato perfezionato dall’Ufficio Liturgico della Diocesi e inviato via mail dal cardinale Giuseppe Betori, a tutti i suoi preti, diaconi e collaboratori pastorali annunciando loro anche quello che definisce «un appuntamento lieto», ovvero la concelebrazione della messa Crismale (che solitamente si tiene il giovedì santo) per sabato 30 maggio in Duomo. Nelle 10 pagine viene spiegato meticolosamente in che modo riprendere le celebrazioni: accessi contingentati, ovvero a numero chiuso, mascherine e gel obbligatori, distanze di sicurezza, distribuzione della Comunione con guanti monouso e la disinfezione degli ambienti dopo ogni funzione.
I boy scout
Betori, nella sua «lettera di accompagnamento», invita a fermare le messe in streaming (gli agostiniani di Santo Spirito annunciano che le interromperanno da lunedì, mentre per il 22 maggio, festa di Santa Rita hanno programmato 8 messe per evitare che la gente si accalchi nella basilica), «così da tornare alla dimensione comunitaria della celebrazione», e chiede «estrema attenzione, severe precauzioni e fedele attuazioni delle indicazioni trasmesse». La Diocesi, in ogni caso, sarà a disposizione di tutti i suoi sacerdoti «nell’orientamento e nel sostegno. Se poi a causa degli ambienti e dei pochi collaboratori non si ritiene di poter celebrare in sicurezza si può giungere alla conclusione che in quel luogo le messe non riprendano». La Diocesi ha comunque stretto un accordo con le Misericordie e gli scout dell’Agesci per i controlli. E, per aiutarli a determinare «correttamente la capienza massima» ha chiesto ai parroci di inviare entro domani foto e piantina con le nuove disposizioni delle sedute nelle chiese.
Preparazione
«Qualora non si possa garantire un adeguato ricambio d’aria — scrive Betori — si preferisca lo spazio all’aperto». Ma in ogni caso bisogna mantenere le distanze di sicurezza «nel posizionamento di ogni fedele. Coloro che abitano insieme possono posizionarsi sulla stessa panca». I parroci, poi, dovranno invitare anziani e malati a restare nelle proprie abitazioni e seguire la messa sui canali televisivi. Inoltre le acquasantiere vanno lasciate vuote e sulle panche non dovranno esserci foglietti, libretti e altro materiale per pregare.
Accesso in chiesa
Il cardinale, così come prescrive il protocollo, ricorda il rispetto della distanza di un metro e mezzo tra un fedele e l’altro sia all’entrata che all’uscita, e se disponibili bisogna «usare più porte per differenziare i percorsi». Proprio per evitare gli assembramenti gli addetti al controllo — boy scout e volontari della Misericordia — e dovranno essere «maggiorenni, muniti di dispositivi di sicurezza e di pettorine» per favorire un ingresso ordinato e per vigilare sul numero delle presenze consentite. I fedeli dovranno indossare la mascherina.
Durante la celebrazione
Tra celebrante e concelebrante ci dovrà essere un metro di distanza, e la raccolta delle offerte va sospesa. La Comunione dovrà essere distribuita su una mano e il sacerdote dovrà indossare la mascherina, igienizzare le mani e portare i guanti. Ma attenzione: per le ostie «è vietato l’uso delle pinzette». Il sacerdote dovrà poi riporre i guanti utilizzati per toccare l’Eucaristia in un contenitore pieno d’acqua.
❞ Se a causa degli ambienti e dei pochi collaboratori non si ritiene di poter celebrare in sicurezza si può giungere alla conclusione di non riprendere
Funerali e battesimi
Da lunedì non è più vincolante il numero dei 15 congiunti ma viene suggerito di celebrare la sola liturgia della Parola e la benedizione. Bisogna però evitare di toccare la bara. Per i battesimi Betori si raccomanda di utilizzare sempre i guanti protettivi per le unzioni e stare attenti a non toccare i bambini con le mani.