Corriere Fiorentino

«Sciarpe e guanti stirati a 90 gradi dopo ogni prova»

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Foulard di seta con il Ponte Vecchio stilizzato, cravatte con il giglio di Firenze, sciarpe con il Duomo disegnato, guanti in vera pelle. Alla boutique Torre d’Arte, in via dello Studio all’ombra del cupolone, c’è entusiasmo e tanta voglia di ripartire, ma il titolare Francesco Catani non nasconde l’amarezza: «Certo, ben venga la ripartenza, siamo contenti e non vediamo l’ora di riaprire le nostre porte, ma l’ottanta per cento della nostra clientela è il turista e senza il turista rischiamo davvero di soccombere». Per cui, auspica Catani, «speriamo che almeno in estate ci si possa muovere liberament­e in Italia, da Milano come da Napoli, affinché almeno ci sia almeno una presenza consistent­e di turisti italiani».

Nel frattempo, tutto è pronto per riaprire le porte del locale, sempre in contatto con Confeserce­nti (di cui è socio) per farsi orientare nella giungla delle nuove normative. «Il nostro negozio è grande circa cinquanta metri quadrati, quindi ci potranno stare almeno due persone per volta, staremo attenti a non farne entrare più di due alla volta, ma siamo comunque in attesa di un documento con direttive più specifiche per evitare errori di comportame­nto».

La cosa più complicata sarà sanificare le sciarpe, i guanti e i foulard che i clienti si proveranno. «Spero che ogni prodotto che verrà provato, sarà automatica­mente comprato dal cliente — dice Cavani — ma se così non sarà, prenderemo ogni prodotto e lo porteremo nel retro della bottega dove lo stireremo col vapore a novanta gradi, così da sanificarl­o. Non sarà semplice, ma dobbiamo adeguarci». Per ogni cliente, poi, «abbiamo previsto guanti monouso da indossare». Nel frattempo, il locale è stato sanificato: «Abbiamo speso già diversi soldi, ma ben venga una spesa preventiva se questo può servire per riaprire e per far tornare a respirare il nostro negozio».

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