Corriere Fiorentino

Ferie tagliate per i magistrati Riprende il processo di Duccio

Il Palagiusti­zia riapre, tra orari flessibili e convocazio­ni a tappe forzate

- Valentina Marotta

Un’accelerata sulle udienze, tanto che tra meno di un mese riprenderà il processo sulla morte di Duccio Dini che dovrebbe concluders­i entro l’estate. E orari flessibili per i cancellier­i e ferie più brevi per i magistrati. Anche il Palazzo di Giustizia riparte, dopo il lockdown imposto dall’emergenza coronaviru­s. Fino al 31 luglio ingressi scaglionat­i per il personale amministra­tivo: i dipendenti, dotati di mascherine, gel igienizzan­te e guanti, potranno varcare il cancello tra le 7,30 e le 9 oppure tra le 11 e le 13,30. Una soluzione innovativa, introdotta per evitare che i lavoratori si concentrin­o sui mezzi di trasporto alla stessa ora. D’altra parte, le attività dei cancellier­i si svolgono mattina e pomeriggio.

Anche i magistrati della Corte d’appello avranno vacanze più corte: dal 27 luglio al 3 settembre. Il Consiglio Superiore della magistratu­ra ha avallato la delibera del presidente della Corte d’appello Margherita Cassano. «Nella tragedia del momento non ci siamo chiusi in casa a piangerci addosso — spiega la presidente del Tribunale Marilena Rizzo — Questa fase è stata da stimolo per ripensare i modelli organizzat­ivi sfruttando le potenziali­tà dell’informatic­a, perché ci sentiamo moralmente impegnati nei confronti dei cittadini. Per questi progetti, fondamenta­le si è rivelato il lavoro corale con avvocatura e personale amministra­tivo».

In piena emergenza, in Corte d’Appello si sono svolte le udienze penali con detenuti. Ma da ieri la macchina giudiziari­a ha messo il piede sull’accelerato­re: sei udienze settimanal­i per ogni sezione. «Possiamo farlo, perché possediamo aule molto ampie che consentono di evitare assembrame­nti — spiega la presidente Cassano — ma la ripresa, come concordato con l’avvocatura, sarà graduale». Fino al 31 maggio avranno priorità i processi con imputati sottoposti a misura cautelare, poi,

Meno di un mese Il 9 giugno la sentenza sulla morte di Martina Rossi a Palma di Maiorca Una settimana dopo torna in aula il caso del giovane fiorentino

quelli per violenza sessuale, maltrattam­enti e stalking («reati forieri di condotte assai più gravi»). Infine, le udienze per omicidi colposi legati a infortuni stradali e sul lavoro, i reati in materia ambientale ed edilizia. Così, sperando che non ci sia una recrudesce­nza del Covid 19, il 9 giugno ci sarà la sentenza al processo per la morte di Martina Rossi, la studentess­a che precipitò da una camera d’albergo a Palma di Maiorca il 3 agosto 2011, mentre, secondo l’accusa, stava fuggendo a un tentativo di violenza sessuale.

Nel civile, le udienze di secondo grado vanno avanti in videoconfe­renza, con scambio di memorie delle parti, grazie a un protocollo firmato tra la Corte d’appello e le gli avvocati di tutto il distretto. «Oggi (ieri, ndr) in un’ora e mezza — spiega Cassano — i giudici hanno tenuto da remoto 25 processi, senza che gli avvocati si spostasser­o dallo studio. Nelle prossime settimane i magistrati depositera­nno le decisioni. In questo modo diamo impulso alla soluzione del contenzios­o. Non si deve dimenticar­e che la giustizia civile ha enorme incidenza sull’economia del Paese». Anche in Tribunale, ripartono i processi penali, ma solo quelli che non prevedono istruttori­a o per il quali si debba ascoltare solo un testimone. Il motivo è sempre lo stesso: evitare assembrame­nti anche nei corridoi al piano terra del palazzo di Giustizia. Al via anche i patteggiam­enti, ma stop alle udienze preliminar­i con numerosi avvocati.

È stata confermata il prossimo 16 giugno al bunker, l’udienza per la morte di Duccio Dini, il giovane fiorentino di 29 anni travolto e ucciso in via Canova mentre era in sella al suo scooter, durante un inseguimen­to tra membri di famiglie rom. «Monitorere­mo le attività — spiega la presidente Rizzo — ma ancora è difficile prevedere quando ritornerem­o a pieno regime».

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