Ponte crollato, Anas accusa la Provincia
Audizione dell’Ad Simonini in Parlamento: «Da loro né segnalazioni né documenti»
Al momento della consegna del ponte di Albiano Magra, caduto l’8 aprile scorso, la Provincia non disse nulla ad Anas. Di più, dice l’ad di Massimo Simonini nell’audizione alla Camera in merito al crollo, «i tecnici della Provincia non hanno segnalato situazioni di pericolo preesistenti. E non ci è stata consegnata alcuna documentazione relativa a eventuali attività di monitoraggio o ispezione del ponte stesso da parte della Provincia».
Nell’audizione di Simonini punta il dito contro la Provincia che per nove anni ha avuto in gestione il ponte. La Procura di Massa — durante l’inchiesta — ha spiccato alcuni avvisi di garanzia che hanno colpito funzionari Anas e tecnici della Provincia.
Simonini spiega che Anas «ha eseguito quattro ispezioni ricorrenti trimestrali e, in data 18 settembre 2019, è stata effettuata l’ispezione principale dalla quale non sono emerse criticità connesse alla staticità del ponte». Nessuna criticità era anche la risposta che Anas aveva scritto nelle risposte al Comune di Aulla che con una serie di lettere — finite agli atti dell’inchiesta — aveva sollevato una serie di dubbi sulla staticità del ponte. Dubbi che il Comune aveva anche espresso alla Provincia senza mai ricevere risposta. Per Simonini «non è possibile formulare che mere ipotesi in ordine alle cause del crollo». Non è «possibile ipotizzare responsabilità» tra chi doveva controllare o fare ispezioni, «peraltro portate a termine da tecnici specializzati». Tuttavia le ipotesi avanzate Simonini sono quelle già formulate, giorni fa, dalla Commissione di inchiesta ministeriale.
Tra 120 giorni dovrebbe esserci un ponte provvisorio: la circolazione tra Toscana e Liguria è ancora tagliata in due.