Prestiti con sanificazione: la Nazionale apre così
Bellingeri: gli ingressi al pubblico saranno contingentati e solo su prenotazione
La Biblioteca Nazionale Centrale ha avuto il via libera a riaprire lunedì 18 maggio, ma lo farà martedì o mercoledì, con cautela e per gradi, anche perché deve aspettare l’atto formale da parte del Ministero che seguirà il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri atteso in queste ore.
Dopo 70 giorni di chiusura, «ed è la prima volta nella storia d’Italia che tutte le biblioteche sono state chiuse contemporaneamente, nemmeno in periodo di guerra è accaduto» come specifica il direttore Luca Bellingeri, in piazza Cavalleggeri ripartono con i prestiti, il servizio informazioni e di riproduzione dei testi. Anche l’orario di apertura sarà ridotto rispetto alle 11 ore giornaliere normali fino a che «non si sciolgono i nodi sull’utilizzo del personale» attualmente in fase di trattativa sindacale. Gli ingressi del pubblico saranno contingentati e ci vorrà tempo per tornare alla media di 300 utenti al giorno della situazione precovid. A ogni servizio si potrà accedere dopo prenotazione online a orari precisi. E anche i libri avranno una loro «quarantena» di dieci giorni dopo ogni prestito o utilizzo. «Riapriamo fisicamente il portone ma per tornare alla normalità — prosegue il direttore — la strada è lunga e può cambiare di settimana in settimana: sono stati mesi di grandi sacrifici, più per i nostri utenti che per noi».
Ieri si è svolta una riunione del personale, aggiornata a domani, per capire e decidere quanti dei 115 dipendenti della Nazionale torneranno in servizio. In questa ultima settimana ne sono tornati già una ventina, ma a turno: ognuno dei quali ha svolto servizio un giorno in sede e quattro in remoto da casa, così che non ci sono mai state più di 6 persone contemporaneamente in sede. «Allo stato attuale la previsione è che la modalità ordinaria di lavoro per tutta la pubblica amministrazione rimanga quello in remoto — continua Bellingeri — finché non cambia questa norma, non posso prevedere la presenza di tutto il personale». Qualcuno ha potuto tornare a lavoro anche durante il lockdown «con specifiche e sporadiche autorizzazione, ogni 15 giorni, per solo un’ora». Per i servizi che richiedono una permanenza più prolungata ci sarà ancora da attendere: «Sicuramente per un lungo tempo ancora non potremo prevedere l’accesso degli utenti con libri propri, la gestione dei flussi è la più complessa, come anche la consultazione diretta dei volumi dallo scaffale, proprio a causa della quarantena dei libri stessi». Quest’ultimo servizio è programmato per fine giugno ma anche in quel caso «con posti limitati e ingressi contingentati, e sempre dopo la prenotazione online».