Mps è donna
Elette la presidente Grieco e le sue due vice La perdita è di 1,2 miliardi
«Il presidente crede nel paradiso?». Risposta: «La domanda non è pertinente rispetto agli argomenti all’ordine del giorno». Chi pensava che i protocolli anti-contagio smaterializzassero insieme all’assemblea dei soci del Monte dei Paschi anche il ventaglio di interventi curiosi e quesiti assurdi, si sbagliava: c’è un documento di quasi 100 pagine che li raccoglie tutti. Quanto spende la Banca per il gas? Ha dipendenti minorenni? Incassa soldi in nero? Ha avuto risposta anche il socio BlueBell Partners che ha aggiunto all’ordine del giorno la discussione sull’azione di responsabilità nei confronti dei vertici uscenti, la presidente Stefania Bariatti, l’Ad Marco Morelli e altri tre consiglieri. Richiesta respinta dal 99,999% dei votanti, come era già accaduto altre sei volte, dal 2016 a oggi. Sono bastate meno di 4 ore, ieri, perché l’assemblea dei soci Mps — con i vertici collegati in videoconferenza e l’assenza degli azionisti, le cui intenzioni di voto erano affidate per delega a un rappresentante — approvasse il bilancio 2019, perdita netta di 1,17 miliardi di euro, ed eleggesse un management tutto nuovo. La presidenza va all’ex Enel Patrizia Grieco, affiancata da due donne vicepresidenti, Francesca Bettìo e Rita Laura D’Ecclesia. Entrano nel Cda Luca Bader, Alessandra Giuseppina Barzaghi, Marco Bassilichi, Guido Bastianini, Francesco Bochicchio, Rosella Castellano, Olga Cuccurullo, Paola De Martini, Raffaele Di Raimo, Roberto Rao, confermati Marco Giorgino e Nicola Maione. Presidente del Collegio Sindacale è Enrico Ciai, sindaci effettivi Alessia Bastiani e Luigi Soprano. Formalizzate anche le già annunciate dimissioni dell’Ad: lascerà l’incarico il 18 agosto («senza alcuna buonuscita»), al suo posto andrà Guido Bastianini, ex Carige, indicato dal Tesoro che è ancora primo azionista del Monte con oltre il 68%. E proprio su questo tema si gioca la «fase 2» della banca senese. Secondo il piano industriale concordato con l’Europa, infatti, il ministero dovrebbe uscire dal capitale di Mps entro la prossima estate, ma di matrimoni privati per adesso pare non esserci l’ombra, mentre molti premono per rinegoziare il programma. Lo avevano proposto nei giorni scorsi i vertici uscenti, lo confermano i sindacati che, in una nota congiunta, sottolineano come di fronte allo scenario mutato dalla pandemia «la permanenza a tempo indeterminato del Tesoro potrebbe essere un importante strumento per assicurare stabilità prospettica all’attività della Banca e per ottimizzare il sostegno all’economia reale del Paese».