Think tank Europa, ecco il comitato
Docenti e intellettuali per il progetto di creare qui con l’Iue un pensatoio della nuova Ue
L’eccessiva macchinosità, la lunghezza dei tempi e la inevitabile incertezza dei processi decisionali della Unione Europea sono da tempo, troppo tempo, sotto gli occhi di tutti. Già le difficoltà di risposta alla crisi del 2008 hanno alimentato un diffuso sentimento di sfiducia e non pochi movimenti euroscettici.
Oggi, però, davanti a una pandemia globale e alle gravi ripercussioni economiche e sociali che sta provocando, la lentezza dei processi decisionali e la conflittualità sono un lusso che l’Unione europea non si può più permettere, sia per i riflessi negativi sull’opinione pubblica, ma ancor più nei rapporti intergovernativi interni e per l’evoluzione che si sta già manifestando nei rapporti di potenza a livello mondiale. Non è facile prevedere se veramente la crisi attuale provocherà una spinta a favore del rinnovamento e della riforma delle istituzioni comunitarie, ma è indubbio che davanti a passaggi nodali, come questi che viviamo, un organismo complesso ma ricco di vitalità economica e politica non possa non trovare, come è accaduto in passato, la forza di reagire. La proposta di un «Centro per l’Europa» in Firenze per la riforma della Ue e per la ridefinizione della sua identità politica e culturale, non potrebbe trovare miglior sede che nell’Istituto Universitario Europeo, ed avere come partner l’Università di Firenze. Tutti gli autorevoli interventi intorno a questa idea che il Corriere Fiorentino ha pubblicato vanno in questa direzione, da quello del presidente dell’Istituto Universitario Europeo, Renaud Dehousse a quello del direttore della School of Trasnational Governance, Alexander Stubb, al Rettore dell’Università di Firenze, Luigi Dei. Inoltre, in occasione dell’appuntamento internazionale «State of the Union 2020» dell’ 8 maggio anche quello del sindaco di Firenze, Dario Nardella va in questa direzione.
Tutti coloro che sono intervenuti in merito alla proposta hanno sentito l’esigenza di rispondere in positivo al tempo eccezionale che viviamo. Una crisi che richiede l’assunzione di responsabilità e d’impegno, se si vuole salvaguardare una delle più grandi realizzazione del Novecento, la Comunità europea, nata dalle tragedie di due guerre mondiali.
Per sostenere il progetto si è sentito la necessità di dare vita ad un Comitato promotore in vista di un confronto diretto con l’Istituto Universitario Europeo e con l’Università di Firenze per delineare di comune accordo, la fisionomia del Centro, le finalità e gli aspetti organizzativi. La costituzione del «Centro per l’Europa» in Firenze vuole rappresentare un segnale propositivo per l’opinione pubblica europea, ma specialmente per i giovani al fine di impegnarli in un lavoro di rinnovamento e di rilancio dell’Unione Europea. In questo senso lo scopo del Centro sarà quello di contribuire al rinnovamento istituzionale e alla migliore comprensione dell’identità culturale dell’Europa, che rappresenta un fattore di civiltà e di valori in un mondo dove le sfide multipolari saranno sempre più acute. Ci vorrà fiducia e perseveranza, ma per una città come Firenze, universalmente considerata la culla dell’Umanesimo e del Rinascimento, sarebbe una grande opportunità. Nello stesso tempo sarebbe anche una grande sfida di impegno culturale e scientifico per l’Istituto Universitario Europeo e per l’Ateneo fiorentino.
Il comitato promotore
Zeffiro Ciuffoletti, Francesco Gurrieri Cristina Acidini, Benedetta Baldi, Alessandro Belisario, Aureliano Benedetti, Danilo Breschi, Giovanni Bettarini, Franco Camarlinghi, Nicola Cariglia, Elisabetta Catelani, Cosimo Ceccuti, Ginevra Cerrina Feroni, Stefano Cordero di Montezemolo, Giulio Conticelli, Mario Curia, Giorgia Giovannetti, Fiora Imberciadori, Giovanni Maltinti, Giuseppe Mammarella, Giuseppe Matulli, Franco Lucchesi, Angelo Rabatti, Rossella Rossi, Alessandro Petretto, Maria Grazia Proli, Sandro Rogari, Gigliola Sacerdoti Mariani, Edoardo Tabasso, Leonardo Tirabassi, Francesco Tonelli, Federico Verrucchi, Roberto Verrucchi, Simone Visciola, Vicenzo Zampi.
❞ Obiettivi È un segnale propositivo per l’opinione pubblica ma anche per i giovani per un rilancio dell’Ue
❞ Speranze Ci vorrà fiducia e perseveranza, ma sarebbe una grande opportunità per la città