Folla al mercato E il manichino ordina prudenza
«Non dovete sta appicciaaati! Con la mascherina vi dovete “tappa ir naso”!!!». Livorno riparte alla livornese. Con il cartello appeso ad un manichino con una sciarpamascherina messo dai commercianti tra i banchi del mercato di via Buontalenti per ricordare a tutti di mantenere le distanze. La piazza del mercato è popolata come lo è stata anche durante il lockdown, ma a fare la differenza anche a colpo d’occhio sono le decine di baracchine che hanno tirato su la saracinesca e hanno riaperto per la prima volta dal giorno della chiusura a marzo. Banchi di pantaloni, maglie, abbigliamento intimo: un segno del faticoso ritorno alla normalità. Anche il resto di Livorno si è come risvegliato: hanno riaperto bar, parrucchieri, negozi, ristoranti, tra mille preoccupazioni e tanta incertezza sul futuro immediato. «Da stamani ho fatto 10 caffè — racconta un barista alle 12 — non ci pago nemmeno la luce che ho consumato». Sì, perché i bar hanno riaperto, ma non sono stati presi d’assalto come si pensava, nonostante tutti usino i presidi sanitari richiesti, abbiano creato percorsi ad hoc per entrare ed uscire dai locali senza creare incroci troppo ravvicinati tra i clienti e abbiano i tavoli in esterno. E così, nel primo giorno di riapertura vera e propria, neanche le colazioni decollano. Una timida ripartenza anche quella dei ristoratori, divisi ancora se aprire o no. C’è chi ha provato a riaprire già per il pranzo, c’è chi ha aperto a cena e c’è anche chi invece aspetterà il weekend per capire come vanno le cose ai colleghi, perché — come dice un ristoratore del centro — «buttare i pochi soldi rimasti non avrebbe senso». I parrucchieri invece fin dalla mattina hanno clienti, grazie alle liste con le prenotazioni prese nei giorni scorsi: meno postazioni e quindi meno tagli in una volta sola, ma le agende sono piene di appuntamenti e le persone continuano a chiamare.