Corriere Fiorentino

A Palazzo Pretorio i primi visitatori Distanti da tutto

- Giorgio Bernardini

Un metro di distanza dalle altre persone, perfino da quelle raffigurat­e nei quadri in mostra, perché la paura del contagio «spaventa» anche l’arte. La ripartenza di Prato è segnata dal nuovo esordio della sua vita pubblica, ben rappresent­ata dalla riapertura del museo di Palazzo Pretorio. Ieri mattina è stato il primo spazio espositivo a riavviare le sue attività: all’orario d’apertura — le 10,30 — un gruppetto di pratesi faceva già la fila per assicurars­i di riveder la sua bellezza. A fine giornata saranno diverse decine i visitatori che hanno varcato le porte del museo su piazza del Comune progettate da di Gae Aulenti. Palazzo Pretorio ha così accolto i suoi avventori adeguandos­i alla «nuova normalità»: un operatore all’esterno che controlla che non si verifichin­o assembrame­nti nella fila, personale munito di mascherine, controllo individual­e della temperatur­a dei visitatori con termoscann­er, adesivi posizionat­i a terra per indicare i percorsi e per segnalare al posizione da tenere all’interno delle sale, contingent­ate per numero di persone (pochissime) che possono starci dentro nello stesso momento. «L’idea che volevamo veicolare è proprio questa: si può godere dell’arte in sicurezza e noi ci siamo subito adeguati», spiega l’assessore comunale alla Cultura Simone Mangani, che ha varato la formula del biglietto gratuito fino al 3 giugno. E poi ci sono i bollini arancioni sul pavimento che indicano la distanza da cui è possibile osservare le opere senza avvicinars­i troppi gli uni agli altri.

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