A Palazzo Pretorio i primi visitatori Distanti da tutto
Un metro di distanza dalle altre persone, perfino da quelle raffigurate nei quadri in mostra, perché la paura del contagio «spaventa» anche l’arte. La ripartenza di Prato è segnata dal nuovo esordio della sua vita pubblica, ben rappresentata dalla riapertura del museo di Palazzo Pretorio. Ieri mattina è stato il primo spazio espositivo a riavviare le sue attività: all’orario d’apertura — le 10,30 — un gruppetto di pratesi faceva già la fila per assicurarsi di riveder la sua bellezza. A fine giornata saranno diverse decine i visitatori che hanno varcato le porte del museo su piazza del Comune progettate da di Gae Aulenti. Palazzo Pretorio ha così accolto i suoi avventori adeguandosi alla «nuova normalità»: un operatore all’esterno che controlla che non si verifichino assembramenti nella fila, personale munito di mascherine, controllo individuale della temperatura dei visitatori con termoscanner, adesivi posizionati a terra per indicare i percorsi e per segnalare al posizione da tenere all’interno delle sale, contingentate per numero di persone (pochissime) che possono starci dentro nello stesso momento. «L’idea che volevamo veicolare è proprio questa: si può godere dell’arte in sicurezza e noi ci siamo subito adeguati», spiega l’assessore comunale alla Cultura Simone Mangani, che ha varato la formula del biglietto gratuito fino al 3 giugno. E poi ci sono i bollini arancioni sul pavimento che indicano la distanza da cui è possibile osservare le opere senza avvicinarsi troppi gli uni agli altri.