Corriere Fiorentino

Malamovida, così è una farsa

In Santo Spirito mille persone senza regole. E soltanto quattro vigili, impotenti

- Simone Innocenti Antonio Passanese

La città divisa in cinque zone, quelle della movida. Le decisioni prese venerdì scorso in Prefettura sono passate ieri mattina dal tavolo tecnico che si è tenuto in Questura. E così ha preso via il «modulo operativo» che sarà replicato dal giovedì alla domenica per cercare di far rispettare le misure anti contagio, il divieto di assembrame­nto, le distanze di sicurezza e l’uso della mascherina, durante gli aperitivi e le successive bevute serali. Il problema a questo punto è un altro, ed è già emerso in tutta la sua gravità nel primo venerdì della fase 2 (o 3?). In piazza Santo Spirito a Firenze, ma la scena si è ripetuta uguale anche a Prato e a Lucca, venerdì sera la polizia municipale è rimasta impotente a guardare quel che succedeva intorno, tra distanze annullate, mascherine calate e diti medi alzati dai ragazzi verso chi riprendeva la scena. Una scena di malamovida pre Covid, come se i rischi di contagio fossero ormai spariti. In piazza Santo Spirito due pattuglie, quattro agenti per oltre mille persone spesso alticce. Va da sé che con questo esiguo spiegament­o di forze è assolutame­nte impensabil­e (e anche pericoloso per gli agenti) cercare di governare la movida. Il risultato sono zero multe e un disco registrato che ha ripetuto inutilment­e al megafono di rispettare le misure di sicurezza.

Quella che hanno davanti vigili e forze dell’ordine è una sfida impari, perché in ognuna delle cinque zone individuat­e dalla Prefettura ci saranno solo due pattuglie a fronte di migliaia di avventori. Nella ripartizio­ne delle zone, piazza Santo Spirito è stata affidata a polizia e dei vigili, così come la zona di piazza Poggi-San Niccolò. La zona di Sant’Ambrogio ai carabinier­i e alla polizia municipale. I finanzieri saranno invece nella zona di piazza della Repubblica e piazza Strozzi, anche in questo caso con i vigili. Anche i locali dovranno nei prossimi giorni fare la loro parte assumendo steward per «sensibiliz­zare» i clienti disattenti alle regole di sicurezza anti contagio.

Tra qualche giorno una nuova riunione in Prefettura tra tutti gli attori — vigili, forze dell’ordine, Comune, esercenti — tirerà le somme dei primi controlli anche in relazione ai dati dei nuovi contagi. In caso di emergenza il Comune potrebbe vietare l’asporto delle bevande e decidere per la chiusura anticipata dei locali. Un’idea, questa, lanciata ieri anche dal comitato «Ma noi quando si dorme» che propone al Comune di serrare bar e pub alle 18: «Certo causerebbe un danno economico, ma inferiore a quello causato da un nuovo lockdown. Se va bene la movida perché allora non riaprire anche le scuole e i teatri?».

Ai residenti di Sant’Ambrogio si associano quelli di santo Spirito e San Frediano che ieri hanno dato vita al comitato anti-movida che questa mattina dalle 10,30 alle 11,30 raccoglier­à firme contro gli assembrame­nti «e per protestare contro Palazzo Vecchio che cede alla lobby dei locali e non fa rispettare le misure di sicurezza».

I comitati I residenti di Sant’ Ambrogio chiedono di chiudere i locali alle 18 In Santo Spirito raccolta di firme

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Bernardini, Innocenti, Passanese
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 ??  ?? Il piano per il controllo della movida sul Corriere Fiorentino di giovedì scorso
Il piano per il controllo della movida sul Corriere Fiorentino di giovedì scorso

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