Malamovida, così è una farsa
In Santo Spirito mille persone senza regole. E soltanto quattro vigili, impotenti
La città divisa in cinque zone, quelle della movida. Le decisioni prese venerdì scorso in Prefettura sono passate ieri mattina dal tavolo tecnico che si è tenuto in Questura. E così ha preso via il «modulo operativo» che sarà replicato dal giovedì alla domenica per cercare di far rispettare le misure anti contagio, il divieto di assembramento, le distanze di sicurezza e l’uso della mascherina, durante gli aperitivi e le successive bevute serali. Il problema a questo punto è un altro, ed è già emerso in tutta la sua gravità nel primo venerdì della fase 2 (o 3?). In piazza Santo Spirito a Firenze, ma la scena si è ripetuta uguale anche a Prato e a Lucca, venerdì sera la polizia municipale è rimasta impotente a guardare quel che succedeva intorno, tra distanze annullate, mascherine calate e diti medi alzati dai ragazzi verso chi riprendeva la scena. Una scena di malamovida pre Covid, come se i rischi di contagio fossero ormai spariti. In piazza Santo Spirito due pattuglie, quattro agenti per oltre mille persone spesso alticce. Va da sé che con questo esiguo spiegamento di forze è assolutamente impensabile (e anche pericoloso per gli agenti) cercare di governare la movida. Il risultato sono zero multe e un disco registrato che ha ripetuto inutilmente al megafono di rispettare le misure di sicurezza.
Quella che hanno davanti vigili e forze dell’ordine è una sfida impari, perché in ognuna delle cinque zone individuate dalla Prefettura ci saranno solo due pattuglie a fronte di migliaia di avventori. Nella ripartizione delle zone, piazza Santo Spirito è stata affidata a polizia e dei vigili, così come la zona di piazza Poggi-San Niccolò. La zona di Sant’Ambrogio ai carabinieri e alla polizia municipale. I finanzieri saranno invece nella zona di piazza della Repubblica e piazza Strozzi, anche in questo caso con i vigili. Anche i locali dovranno nei prossimi giorni fare la loro parte assumendo steward per «sensibilizzare» i clienti disattenti alle regole di sicurezza anti contagio.
Tra qualche giorno una nuova riunione in Prefettura tra tutti gli attori — vigili, forze dell’ordine, Comune, esercenti — tirerà le somme dei primi controlli anche in relazione ai dati dei nuovi contagi. In caso di emergenza il Comune potrebbe vietare l’asporto delle bevande e decidere per la chiusura anticipata dei locali. Un’idea, questa, lanciata ieri anche dal comitato «Ma noi quando si dorme» che propone al Comune di serrare bar e pub alle 18: «Certo causerebbe un danno economico, ma inferiore a quello causato da un nuovo lockdown. Se va bene la movida perché allora non riaprire anche le scuole e i teatri?».
Ai residenti di Sant’Ambrogio si associano quelli di santo Spirito e San Frediano che ieri hanno dato vita al comitato anti-movida che questa mattina dalle 10,30 alle 11,30 raccoglierà firme contro gli assembramenti «e per protestare contro Palazzo Vecchio che cede alla lobby dei locali e non fa rispettare le misure di sicurezza».
I comitati I residenti di Sant’ Ambrogio chiedono di chiudere i locali alle 18 In Santo Spirito raccolta di firme