Quattro ombrelloni e una speranza: «Il prossimo ponte»
In Maremma sono pochi i balneari che hanno tentato un passo in avanti, vista l’incertezza che ancora si respira sulle spiagge. «Il motivo sono le disposizioni — spiega Enrico Franceschelli, presidente provinciale del Sindacato Italiano Balneari — Quelle del decreto del governo sono stringenti e aspettiamo ancora i protocolli dalla Regione». Franceschelli sta lavorando per sistemare il suo stabilimento, che si trova all’estremità nord di Castiglione della Pescaia. Nella cittadina balneare, di cui i bagni sono il cuore pulsante, solo in tre hanno deciso di aprire. «È un peccato visto questo bel mare», dice il presidente provinciale. A Marina di Grosseto nel primo sabato dopo le riaperture già a metà mattina troviamo teli, costumi e gente in acqua: l’immagine inizia a prendere i contorni della tradizionale cartolina estiva, ma c’è ancora qualcosa che non quadra. Gli ombrelloni: non ci sono. Gli stabilimenti balneari sono i grandi assenti di questo primo sabato, anche se nella distesa di sabbia che guarda verso Fiumara, ad un tratto fanno capolino 4 macchie bianche e gialle non distanti dalla battigia. Sono gli ombrelloni del bagno Il Faro. «Abbiamo piantato gli ombrelloni seguendo le disposizioni — spiega il titolare Andrea Biagianti — Ci siamo attrezzati nei giorni scorsi». Soltanto due sono occupati a metà mattina: sotto uno c’è una coppia, sotto l’altro una madre con due figli amici accompagnata da un’amica. Un segnale minimo di speranza. Il resto degli stabilimenti balneari appare come un cantiere aperto: ci sono i paletti degli ombrelloni piantati nella sabbia nel rispetto del distanziamento sociale previsto dal decreto del governo. Ma ancora nessuno se l’è sentita di aprire i battenti: tutti attendono misure più chiare, nella speranza che arrivino entro sabato prossimo: la vigilia del ponte del 2 giugno.
❞ Il sindacalista Le regole che ci ha dato il governo sono davvero molto stringenti, aspettiamo notizie più certe dalla Regione