Corriere Fiorentino

Santo Spirito, folla senza regole Urla e insulti ai vigili in piazza

Poche mascherine, zero distanze: è peggio dell’era pre Covid. La municipale assiste impotente

- A.P.

Piazza Santo Spirito ancora non si vede ma il caos del venerdì sera si sente già da via del Campuccio. Un oceano di voci che rimbomba e che aumenta sempre più mentre ci si avvicina alla piazza. Alla fine di via delle Caldaie, una quindicina di metri prima di sbucare in via Mazzetta, ecco il primo ostacolo: i clienti di un locale. L’orologio non segna ancora la mezzanotte ma in molti sono già su di giri. Forse sono un centinaio, forse sono di più. Impossibil­e contarli perché il via vai è continuo, fanno da spola con via dei Preti, Borgo Tegolaio e via della Chiesa, dove gli angoli diventano ora una toilette ora un fumoir.

In qualche modo si è già tornati a prima dell’emergenza coronaviru­s, il lockdown è già alle spalle e con lui la paura del contagio. Addio distanze di sicurezza, addio mascherine.

Per bypassare il muro di gente bisognereb­be farsi largo a gomitate, come in un venerdì sera qualunque. Ma nessuno ha la mascherina e tutti stanno appiccicat­i, quindi se si vuole raggiunger­e più in sicurezza i bar di Santo Spirito non resta che imboccare le stradine secondarie nelle quali però si assiste a scambi loschi e a spettacoli improvvisa­ti di ragazzi piuttosto ubriachi che urlano a squarciago­la, vomitano o che mandano giù un’intera bottiglia di vino appena acquistata da uno dei minimarket del rione, gli unici a non aver aumentato i prezzi degli alcolici. Venerdì sera piazza Santo Spirito era addirittur­a più piena che nei fine settimana prima della pandemia. La stagione della responsabi­lità è già finita, anche e soprattutt­o sulle gradinate davanti alla basilica. Un migliaio di persone senza nessuna paura del coronaviru­s. Non tutti se ne infischian­o delle regole, c’è chi porta la mascherina ed evita baci e strette di mano, ma la maggioranz­a pare aver già archiviato la pratica Covid.

A quei residenti che dalle loro finestre hanno girato video e fatto foto per documentar­e il delirio che ormai va in scena davanti alle loro abitazioni quasi tutti i giorni della settimana, i ragazzi con la birra in una mano e la sigaretta nell’altra hanno risposto alzando il dito medio o urlando «Buuu...» tra vai insulti. Stessa scena davanti alla basilica e al centro della piazza, intorno alla fontana, sulle panchine.

Di qua la folla sregolata, di là, dall’altra parte della piazza, due auto della polizia municipale, quattro agenti quattro per oltre mille persone. I vigili stanno fermi, comprensib­ilmente non si azzardano a fare multe. Poco prima erano passati con la loro auto intorno al perimetro della piazza mentre dagli altoparlan­ti una voce registrata ripeteva ai frequentat­ori dei locali di rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro tra di loro e di indossare la mascherina. Ovviamente è tutto inutile: dalla folla sono partite urla e grida di disapprova­zione, che poi si sono trasformat­e in derisione e insulti.

La festa in Santo Spirito, venerdì sera, è andata avanti fino a tarda notte nella spensierat­ezza e nell’allegria generale, come se il timore di questi mesi si fosse dissolto improvvisa­mente. I settanta giorni di detenzione casalinga hanno fatto riesploder­e una movida pericolosa e senza limiti che qualcuno definisce «liberazion­e e cancellazi­one della paura», altri invece — residenti e il priore di Santo Spirito, padre Giuseppe Pagano, in testa — «una stupida azione di forza che potrebbe riportare tutti noi alla fase uno e a un aumento dei contagi e conseguent­emente dei morti».

Zero multe Dagli altoparlan­ti dell’auto di pattuglia una voce chiede invano il rispetto delle misure

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Dall’altra parte della piazza le due pattuglie dei vigili possono fare ben poco
 ??  ?? Davanti alla basilica una folla ben poco attenta alle norme anti contagio
Davanti alla basilica una folla ben poco attenta alle norme anti contagio

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