Corriere Fiorentino

«La situazione non è gestibile» A Prato i locali chiudono prima

I gestori: non vogliamo rischiare. E ora i residenti temono l’effetto-tavolini

- Di Giorgio Bernardini

«Vi chiediamo scusa, ma oggi abbiamo chiuso alle 22,30: la situazione non è gestibile e abbiamo preferito, nel rispetto di tutti, non oltrepassa­re il limite». Parola di Riccardo Biagini e Samuele Tosetti, i gestori del pub «4 Rooms» di via dei Lanaioli, il cuore della movida pratese che sfocia in via Settesoldi. E con loro il «Gradisca 1973» e molti altri locali che venerdì sera hanno abbassato il bandone prima del tempo per l’impossibil­ità di contenere l’enorme massa di persone che era in zona per l’aperitivo.

I locali si sentono le prime vittime del mancato rispetto delle norme di sicurezza anti contagio da parte di chi esce per l’aperitivo o la sera: «Noi facciamo di tutto per rispettare le regole e accompagna­re le persone a comportame­nti più consoni — racconta Piero

Drago, uno dei proprietar­i dell’enoteca gastronomi­ca Caveau — ma se oltre a perdere la maggior parte dei nostri incassi manca anche chi deve controllar­e che le cose vadano per il verso giusto diventa tutto impossibil­e: qui si rischia di ritrovarsi a chiudere di nuovo per tre mesi, sarebbe una condanna a morte per molte aziende come la nostra». A poco sono valsi gli interventi di una pattuglia della polizia municipale che per tre volte, dalle 19 alle 22,20 di venerdì, ha sfilato lungo il centro storico con i megafoni che diffondeva­no la voce del sindaco Matteo Biffoni: «Indossate le mascherine e rimanete a distanza, faccio appello alla responsabi­lità di tutti».

E alla presenza di gruppi di persone, soprattutt­o giovanissi­mi, che sono rimaste sispiega no a notte inoltrata a chiacchier­are in gruppi senza fare uso delle protezioni, si sono sommati le interpreta­zioni «elastiche» delle norme da parte di alcuni locali.

Ma non c’è stata a una sola multa. «Abbiamo preferito seguire la via del monitoragg­io e della persuasion­e — l’assessore alla Polizia municipale del Comune di Prato, Flora Leoni — ma non esiteremo a prendere provvedime­nti se le cose continuera­nno così». Alle 15 di ieri un gruppo di residenti del centro è sceso in strada a confrontar­si sul problema: la preoccupaz­ione diffusa è che la «rivoluzion­e del centro pedonalizz­ato che parte il 10 giugno in città possa far degenerare una situazione di per sé già critica». Ma il sindaco rassicura. «Il nemico da combattere — spiega Biffoni — è l’assembrame­nto. Se diamo l’opportunit­à ai locali e alle persone di vivere la serata in maniera diffusa la sfida si può vincere, anche sul rumore. Controller­anno le forze dell’ordine, ma chiediamo aiuto ad esercenti e cittadini, che non hanno più alibi per non rispettare le regole». E riguardo alle prossime ore il sindaco è chiaro: «Alcune situazioni sono andate oltre il limite, ma per altri versi siamo andati meglio delle aspettativ­e. Non vogliamo arrivarci, lo ammetto, ma se la situazione dovesse continuare così, partiranno dure sanzioni».

L’assessore Leoni «Abbiamo preferito seguire la via della persuasion­e rispetto a quella delle multe»

Il sindaco Biffoni «Il nemico da battere è l’assembrame­nto, con i tavolini questa sfida si può vincere»

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Una delle foto scattate venerdì sera alla movida tra via dei Lanaioli e via Settesoldi a Prato da alcuni residenti, che oltre a dover nuovamente subire il rumore si preoccupa del rischio contagio. E anche degli effetti che avranno le pedonalizz­azioni pro-locali annunciate dal sindaco
La denuncia dei cittadini Una delle foto scattate venerdì sera alla movida tra via dei Lanaioli e via Settesoldi a Prato da alcuni residenti, che oltre a dover nuovamente subire il rumore si preoccupa del rischio contagio. E anche degli effetti che avranno le pedonalizz­azioni pro-locali annunciate dal sindaco

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