Il primo ballo al Marais, nella Tana dell’Orso
Alessandro accompagnò dei turisti a Parigi. A mezzanotte li lasciò in albergo, andò al Marais e entrò nella Tana dell’orso, locale per orsi e uomini. Scese al piano di sotto, dove le danze degli uomini e degli orsi facevano tremare la terra. Bernard si occupava di marionette tra il Canada e la Francia. Entrando nel locale notò Alessandro e pensò: questo sarà mio amico per tanti anni. Nell’aria una canzone ispirava Alessandro. Vide Bernard, smise di ballare, lo fissò. Bernard rispose allo sguardo come a dire: ma che vuoi. Ricominciarono a ballare. Questo avvenne tre volte. Alessandro chiese: «Di dove sei?». «Canada». «Ho dei parenti in Canada. Come ti chiami?». «Bernard». (Oh no, ho già conosciuto un Bernard, chiamava lo psicologo prima di fare qualsiasi cosa, pensò Alessandro). «Che lavoro fai?». «L’attore marionettista. E te?». «Regista» (Oh no. Ho già conosciuto due registi, pensò Bernard). Alessandro lo attirò a sé. Bernard disse: «Andiamo nel tuo hotel?» «No». (Ma che pretende? Non mi fido, pensò Alessandro). Due sere dopo si ritrovarono alla Tana dell’orso, quando uscirono c’era un’amica di Alessandro e bevvero qualcosa in tre. (Che intenzioni avranno? Si chiese Bernard). Per fortuna l’amica si dileguò e andarono in albergo da Alessandro, che ora si fidava. Sul bus Alessandro parlava di Firenze e uno sconosciuto disse a Bernard: «Se ne hai l’occasione vacci». All’alba
Alessandro si accorse che Bernard era biondo e con gli occhi azzurri. Gli portò la colazione a letto e gli disse: «Tra dieci minuti vai via». Non voleva che i turisti lo vedessero. Quella mattina si ritrovarono sulla metropolitana. Alessandro era solo. (Allora i turisti non esistono, era una scusa per liberarsi di me, pensò Bernard). E si mise a sedere davanti a lui. Alessandro era così contento di vederlo che Bernard capì di essersi sbagliato. Poche settimane dopo Alessandro lo raggiunse nel centro della Francia e durante una cena, di fronte a molti artisti marionettisti, spiegò perché voleva andare in camera con lui. Andarono in camera ma poi Bernard tornò in Canada. Alessandro mangiava e ingrassava finché non decise di raggiungerlo. La famiglia di Bernard lo accolse festosamente, sapevano dell’omossesualità del consanguineo. La famiglia di Alessandro invece non sapeva niente. Bernard disse: «Non vengo in Italia se non glielo dici». Tornato a Firenze, Alessandro era in cucina con la mamma e disse: «Sono gay». «Perché me l’hai detto? Non dovevi». Poi ci ripensò e fu contenta. Il padre non battè ciglio. Bernard arrivò a Firenze. Si sposarono. Andarono in viaggio di nozze in sedici. Ora vivono a Tosi. «A Tosi la gente è più aperta che in molte altre parti del mondo. Siamo felici».