Addio Pezzoli, creò ponti tra Cina e Prato
Regista del dialogo, inventò lo Spazio Compost: se n’è andata a 57 anni
Negli anni dello scontro fra culture, tra il 2008 e il 2016, il tentativo di costruire un ponte tra la città e la sua comunità cinese ha avuto una protagonista indiscussa: Cristina Pezzoli. La regista teatrale è morta venerdì a 57 anni, dopo un lungo tumore. Nata a Vigevano, aveva passato gli anni più prolifici della sua produzione culturale a Prato. Uno sforzo unanimemente riconosciuto che andava oltre la dimensione del palco scenico e che, dalla creazione dello «Spazio Compost» —fondato con Letizia Russo — ha dato a Prato un punto di riferimento per la ricerca antropologica finalizzata al dialogo. Il suo pallino era il confronto che genera dall’ascolto degli altri. Da questo assunto hanno preso le mosse progetti di successo come Cooking, Facewall e la Festa delle luci nella Chinatown pratese, il primo tentativo, riuscito, di far diventare la festa di Primavera degli orientali una manifestazione per la cittadinanza. Pezzoli aveva cominciato a frequentare il teatro a 19 anni partecipando a uno stage di Dario Fo. Ne rimase folgorata e si iscrisse al corso di regia alla Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano, dove si è diplomata nel 1986. Ha collaborato come assistente di Nanni Garella ed è stata aiuto regista di Massimo
Nistri, per poi diventare direttore artistico dell’Associazione Teatrale Pistoiese/Teatro Manzoni. La sua ultima fatica pratese lo spettacolo in doppia lingua, italiano e cinese, Tong men-G primo show prodotto in Italia con un protagonista di origine cinese, Shi Yang Shi. L’assessore comunale alla Cultura Simone Mangani rende merito alla sua «indefessa curiosità e alla sua professione di regista e autrice», ricordando che il progetto #iosonoquiperché segnò l’avvio dello Spazio Compost, nato quando la dialettica sui movimenti migratori fu più forte ed aspra».