Berlino nomina i cavalieri di Stazzema
Valore dei simboli: l’omaggio della Germania a due sopravvissuti all’eccidio nazista
Enrico Pieri e Enio Mancini, i due sopravvissuti dell’eccidio nazista a Sant’Anna di Stazzema sono stati nominati cavalieri della repubblica federale tedesca dal presidente Steinmeier. La decisione è stata presa «per le particolari benemerenze acquisite verso la Germania». «Sono contento non tanto per me, quanto per la volontà della Germania di mantenere vivo il ricordo dell’eccidio», il commento di Pieri.
«Sono contento di questo riconoscimento non tanto per me, quanto per il significato che racchiude e per la volontà della Repubblica federale di Germania di mantenere vivo il ricordo dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema». Queste le parole con le quali Enrico Pieri, presidente dell’Associazione dei martiri di Sant’Anna, commenta la onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito concessa a lui e ad Enio Mancini, altro superstite, dal presidente federale tedesco Frank-Walter Steinmeier «per le particolari benemerenze — si legge nella motivazione — acquisite verso la Repubblica Federale di Germania».
È stata direttamente l’ambasciata tedesca a Roma, con una lettera, a comunicare ai due interessati della decisione presa da Steinmeier, che segue di 10 anni la medaglia dell’ordine al merito assegnata sempre da parte della Germania a due dei simboli fra coloro scampati all’eccidio nazista del 12 agosto 1944, che vide le truppe di Hitler trucidare a sangue freddo 560 civili fra i quali molte donne e bambini. Le modalità di consegna di questa nuova onorificenza non sono state ancora definite, causa anche l’emergenza sanitaria del coronavirus che certo non agevola l’organizzazione di eventi pubblici, ma l’idea di Pieri e Mancini — a quanto pare già accolta dall’ambasciata tedesca — è che avvenga con una cerimonia proprio a Sant’Anna. «I rapporti con la Germania — spiega Pieri — sono notevolmente migliorati nel tempo: impossibile non ricordare la visita congiunta qua da noi del 2013 da parte degli allora presidenti delle due Repubbliche, Giorgio Napolitano e Joachim Gauck. E oggi più che mai è importante rinsaldare legami, in una fase storica in cui certi pericolosi venti sono tornati a soffiare». Pieri rivolge poi un pensiero agli studenti tedeschi che erano soliti venire a Sant’Anna a visitare il Parco della Pace. «Speriamo — sospira — che questo virus venga sconfitto, altrimenti diventerà difficile portare avanti questo progetto di reciproca conoscenza fra i giovani dei nostri due Paesi, che è di fondamentale importanza per costruire il futuro. La memoria ha bisogno delle nuove generazioni».
Negli ultimi anni Sant’Anna di Stazzema è diventato meta delle più alte personalità politiche italiane e tedesche: tanto per rimanere al recente passato, lo scorso 29 febbraio a rendere omaggio a questo luogo — icona dell’antifascismo sorto sulle montagne dell’Alta Versilia — è stato l’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto al suo arrivo proprio da Enrico Pieri. Ed è qua che sorgerà presto un ostello della pace e del ricordo che verrà costruito grazie anche ad un contributo di 65 mila euro concesso dal governo tedesco: soldi, questi, che serviranno ad acquistare quella parte del casolare ancora di proprietà di un privato. Il resto dell’edificio appartiene già al Comune, dopo la donazione dello stesso Pieri.
Quest’ultimo, oggi 86 anni, ne aveva appena 10 all’epoca dell’eccidio e si salvò nascondendosi nel sottoscala proprio di quel casolare, assistendo impotente all’uccisione dei suoi familiari. Enio Mancini, 82 anni, già curatore del Museo della resistenza di Sant’Anna di Stazzema, nel 1944 di anni ne aveva 6.