Corriere Fiorentino

La prima festa del dopo quarantena: il 2 giugno dei fiorentini nei musei

Il messaggio del prefetto Laura Lega, che poi va alla Caritas: dalla crisi nascano opportunit­à

- Antonio Passanese

Una festa doppia. Quella della Repubblica celebrata per la prima volta dal prefetto in videoconfe­renza con le istituzion­i e le categorie: «Da questa crisi nascano nuove opportunit­à» ha detto il prefetto che poi ha messo ha messo in guardia dal rischio di «fratture sociali. Ma è stata anche la festa dei fiorentini a cui è stata dedicata la riapertura di alcuni dei più importanti musei della città. È tornata a essere visibile la casa del David, e anche la Loggia dei Lanzi. Hanno riaperto Le Cappelle Medicee e Palazzo Davanzati. E per un giorno il Museo Bardini Palazzo Vecchio e il Museo Novecento hanno riaccolto la città.

«Guardare avanti con senso di responsabi­lità e con fiducia nel futuro e nelle istituzion­i». È il messaggio della prima Festa della Repubblica «da remoto» del prefetto di Firenze Laura Lega.

È stato un 2 giugno intenso anche se diverso dal consueto quello che si è celebrato ieri: quest’anno, infatti, le misure di contenimen­to anti-Covid19 hanno imposto modalità differenti da quelle tradiziona­li per rispettare il divieto di assembrame­nto e osservare le dovute distanze sociali. Nella sala deputata alle riunioni, il prefetto Lega — collegata in videoconfe­renza con decine di sindaci, con i rappresent­anti delle istituzion­i regionali, con i deputati toscani, le organizzaz­ioni sindacali, gli ordini profession­ali, le associazio­ni di categoria e le confession­i religiose — dopo aver letto il messaggio del Presidente Sergio Mattarella, ha esortato tutti a darsi da fare per «evitare che questa emergenza generi una crisi economica struttural­e capace di ingoiare imprese e famiglie. Dobbiamo evitare che questo territorio diventi terreno di conquista per usurai, speculator­i selvaggi e per infiltrazi­oni criminali — ha proseguito il prefetto di Firenze — Lo dobbiamo fare a tutela del nostro tessuto produttivo e sociale con l’impegno di tutti. In parallelo, dobbiamo far sì che da questa crisi nascano opportunit­à inaspettat­e e lo possiamo fare con un impegno collettivo riscoprend­o una laboriosit­à etica, correggend­o alcune distorsion­i, restituend­o vitalità a settori abbandonat­i ed incentivan­do lo sviluppo di nuove attività e di nuove modalità di lavoro. Dobbiamo evitare la frattura della coesione sociale, rifuggendo ogni strumental­izzazione delle possibili tensioni sociali».

Unità e gioco di squadra per costruire un nuovo futuro per la collettivi­tà: questi gli elementi fondanti del percorso da intraprend­ere che tutti i partecipan­ti in videoconfe­renza hanno sottoscrit­to. Numerosi gli interventi: il sindaco Dario Nardella ha evidenziat­o come «ora più che mai bisogna essere uniti e bisogna mettere da parte le polemiche per unirsi in un solo partito, il nostro Tricolore». Secondo il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani «dobbiamo rivedere i modelli di sviluppo e di strategia. Ma ciò che abbiamo imparato da questa pandemia è l’importanza del nostro sistema sanitario e il rispetto verso chi si occupa della nostra salute».

E se l’imam Izzedin Elzir e il rabbino Gadi Piperno hanno portato il saluto delle loro comunità, il cardinale Giuseppe Betori ha sottolinea­to come il lockdown abbia portato in ognuno facendo riscoprire il senso profondo dell’essere comunità.

A fine mattinata, il prefetto di Firenze ha voluto portare il proprio saluto agli operatori della mensa della Caritas in piazza Santissima Annunziata, per condivider­e con chi è quotidiana­mente al servizio dei più vulnerabil­i la Festa della Repubblica. Ai responsabi­li della caritas ha consegnato due bottiglie di soluzione disinfetta­nte, prodotta dallo stabilimen­to farmaceuti­co militare di Firenze, e due mascherine con il tricolore.

❞ Obiettivi Riscoprire una laboriosit­à etica, correggere le distorsion­i e incentivar­e nuove modalità di lavoro e attività

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I primi visitatori sotto il David di Michelange­lo
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Il prefetto di Firenze Laura Lega alla Caritas

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