Borg’Unto, tutto come prima
Code fitte nonostante le misure per il Covid-19. Una pattuglia arriva, guarda e va
Ecco come si presentava ieri Borg’Unto all’ora di pranzo: con una folla incontrollata, senza alcun distanziamento e con poche protezioni, spesso messe male e tirate sotto il mento. «Qui regna di nuovo l’anarchia», denunciano i residenti di via dei Neri, ripiombati in un incubo che pensavano di essersi lasciati alle spalle. E ancora una volta costretti a tollerare le centinaia di clienti dell’Antico Vinaio che, come prima del lockdown, hanno completamente invaso la strada in attesa di poter ordinare la loro schiacciata preferita.
Tutti seduti sui marciapiedi, davanti alle abitazioni, con i piccioni che svolazzavano e con montagne di carta, bicchieri di plastica e lattine lasciate ovunque. A «governare» quel caos solo un dipendente della panineria più famosa del mondo che però, a un certo punto, ha dovuto alzare le mani in segno di resa: «State a distanza, comportatevi bene altrimenti ci fanno richiudere», ha inutilmente ripetuto alle persone in coda, senza però sortire alcun effetto.
E così alcuni, vedendo quelle scene, che in tanti hanno definito «spaventose», si sono sentiti in dovere di chiamare sia la polizia che i vigili urbani. Ma prima che un agente arrivasse in Borg’Unto sono dovuti passare circa 50 minuti. Anche le forze dell’ordine, però, hanno potuto fare ben poco di fronte a quel marasma che ha perfino intralciato il passaggio di alcuni mezzi di soccorso (come già accaduto altre volte la scorsa estate), i cui autisti si sono dovuti districare in pericolose gimkane per poter superare quell’oceano di persone. Mentre gli operatori di Alia, che avrebbero dovuto ripulire la via, hanno preferito tirare dritto: «In questo putiferio non entriamo», la loro giustificazione.
Le immagini degli assembramenti, che ieri arrivavano quasi in via della Ninna, sono state mostrate al Comune, al comandante della polizia municipale Giacomo Tinella e al prefetto Laura Lega, e non è escluso che nei prossimi giorni Palazzo Vecchio possa decidere di inviare più pattuglie dei vigili in via dei Neri (ma solo nei giorni di festa e quando si prevede il pienone) e di programmare un presidio ad hoc affinché scene del genere non si ripetano più. «Gli interessi di un singolo non possono confliggere con quelli di un’intera comunità», si sfoga chi abita in via dei Neri.
«Volevo fare una passeggiata in centro ma abbiamo preferito barricarci in casa, anche perché non era possibile uscire dal nostro palazzo. Con alcuni siamo arrivati anche a discutere, soprattutto perché erano appiccicati gli uni agli altri, e con le mascherine portate sul mento», afferma un altro residente. «Ci chiediamo se le misure di contenimento per il coronavirus valgano per tutti tranne che per questa strada», gli fa eco una donna che dice di avere «la sfortuna» di abitare tra l’Antico Vinaio e le altre paninoteche.
Dopo il lungo periodo di lockdown e di chiusura delle attività, molti esercenti hanno sperato che la fase due potesse riportare degli introiti, ma quello che si è visto ieri in via dei Neri, dall’ora di pranzo fino all’ora dell’aperitivo sembra aver avuto un certo impatto (negativo) sia tra i vertici delle forze dell’ordine che in Palazzo Vecchio, cosa che potrebbe anche mettere in discussione il disco verde del Comune al progetto unitario di pedonalizzazione presentato da tutti i commercianti della strada per riportare i fiorentini in quel fazzoletto di città.
«Qui c’è un problema di ordine pubblico — accusa il comitato dei residenti — se il distanziamento di almeno un metro tra le persone e la mascherina sono obbligatori in certi contesti perché in via dei Neri si fa finta di nulla e nessuno controlla che le regole siano rispettate?».
❞ I residenti: c’è di nuovo un problema di ordine pubblico: perché se distanza e mascherine sono obbligatorie in certi contesti, in questa strada si fa finta di nulla?