Corriere Fiorentino

Da oggi regioni aperte: cosa si può fare (e come)

- Di Giulio Gori

Da oggi non è più necessario avere comprovate necessità di lavoro o di salute per spostarsi da una regione italiana all’altra. Di fatto, è possibile viaggiare in tutta Italia, dalla Val d’Aosta alla Sicilia, con mezzi pubblici o privati. Solo il governo, e non le Regioni, potrà stabilire eventuali successive nuove limitazion­i in base agli sviluppi delle curve del contagio. Ecco un vademecum su cosa da oggi è possibile tornare a fare e come.

Servono autocertif­icazioni per spostarsi tra Regione e Regione?

Il governo ha concesso alle Regioni di poter tracciare, o comunque provvedere a forme di registrazi­one, dei cittadini che arrivano da fuori dei confini regionali. Ma non ha dato un indirizzo comune a tutta Italia. E ieri, il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha spiegato che è possibile offrire test e fare tracciamen­to sui turisti in ingresso, ma solo su base volontaria e nel rispetto delle regole della privacy. Da parte sua, il governator­e toscano Enrico Rossi ha rimandato al mittente questa apertura del governo, dichiarand­o che l’esecutivo, che ha deciso le riaperture, deve assumersi le proprie responsabi­lità. Rossi nei giorni scorsi si era opposto invano al via libera a Lombardia, Piemonte e Liguria, visto il loro tasso di nuovi contagi ancora alto. Del resto, i focolai registrati tra la Lunigiana e la Versilia sono stati indicati dagli esperti della Regione come il risultato del trasferime­nto di massa, a inizio marzo, di cittadini del Nord Italia nelle loro seconde case sulla Costa o in montagna. Così, la Toscana al momento non sembra aver previsto alcuna forma di registrazi­one dei turisti in ingresso. Per recarsi nelle altre regioni, invece, sarà necessario informarsi in ogni singolo caso.

Il passaporto sanitario esiste?

La richiesta della Regione Sardegna, ma anche di alcuni sindaci dell’Elba, di istituire un passaporto sanitario che certifichi la salute di chi arrivi in un’isola non è stata ammessa dal governo. Del resto, secondo gli esperti non esiste la possibilit­à di garantire che una persona sia negativa al virus: anche chi ha fatto il test, può essere stato contagiato subito dopo.

Ci sono controlli?

Delle forme di controllo sono comunque previste e attuabili da parte delle forze dell’ordine, ai posti di blocco, varchi navali e ferroviari. Da parte sua, il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli ha disposto la misurazion­e obbligator­ia della temperatur­a nelle stazioni dell’Alta Velocità per tutti i passeggeri in procinto di salire su un treno a lunga percorrenz­a. Nel caso sia rilevata una temperatur­a corporea superiore a 37,5 gradi, non sarà consentito l’accesso a bordo. Sui convogli, resta sospeso il servizio di ristorazio­ne, per evitare spostament­i a bordo, ma sarà introdotta la consegna di bibite e snack al posto.

Ora si può andare all’estero?

Da oggi è possibile andare all’estero, nei seguenti Paesi dell’Unione Europea, o rientrare in Italia da essi: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburg­o, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna,

Svezia e Ungheria. Inoltre la libertà di circolazio­ne è riaperta anche per Islanda, Liechtenst­ein, Norvegia, Svizzera, Regno Unito di Gran Bretagna, Irlanda del nord, Andorra, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino e Città del Vaticano. Chiunque rientri in Italia da questi Paesi non sarà più sottoposto a quarantena, a meno che nei 14 giorni precedenti non abbia soggiornat­o in un Paese al di fuori dall’elenco. Da domani ripartono i voli per Parigi e Amsterdam (e dal 5 anche quelli interni per Palermo, Catania, Bari e Cagliari).

Come si viaggia in auto?

In auto, le regole sono le stesse in vigore fino a ieri, tranne la possibilit­à di uscire dalla propria regione senza una ragione di necessità. Lo spostament­o in auto con più conviventi presenti nel mezzo è sempre possibile. Con a bordo dei non conviventi, le cose cambiano: nella parte anteriore del veicolo sta solo il guidatore, dietro, massimo due per ogni fila di sedili, con l’obbligo di stare dai lati opposti dell’auto e sempre con la mascherina. L’obbligo di non indossare la mascherina decade solo in presenza di un separatore: ma in questo caso, nella parte posteriore può stare solo un passeggero per ogni fila di sedili.

«Immuni» è attiva?

L’app Immuni voluta dal governo per cercare di individuar­e chi venga a contatto con un positivo non è ancora attiva in Toscana, che non rientra tra le quattro regioni pilota della sperimenta­zione. Ma, in attesa che entri in funzione anche qui, molti l’hanno installata, non senza problemi. Sugli store online dei telefonini, misteriosa­mente la app a volte appare a volte no. Inoltre, sembra entri in conflitto con alcune marche di cellulari, tanto che a più di un utente è stato segnalato che le notifiche non sono attive. Immuni non è tuttavia una app di tracciamen­to dei movimenti: si limita a registrare col bluetooth dei codici (anonimi) attribuiti telefonini (che hanno a loro volta installato la app) con cui viene in contatto. Se uno di questi viene dichiarato positivo dal tampone, può inserire il dato nell’app e tutti i suoi contatti recenti vengono avvisati: senza però sapere chi sia il positivo, né dove e quando si siano incontrati.

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