Corriere Fiorentino

Con vanghe e tagliaerba per preparare la preghiera Dove sorgerà la moschea

- Luca Lunedì

Già al lavoro. Con pale e vanghe per dissodare quel terreno che un tempo ospitava uno sfasciacar­rozze e che in un futuro non troppo lontano vedrà ergersi il minareto della moschea. Intanto venerdì, per la prima volta, la preghiera verrà celebrata proprio là. Perchè questa moschea «s’ha da fare». Lo dice anche il Tar che ha annullato di fatto la variante stadio dell’amministra­zione pisana per quanto riguarda il terreno acquistato dalla comunità islamica e sul quale ora possono ripartire i lavori per il luogo di culto: «Per noi oggi è una doppia festa — spiega Mohammad Khalil, presidente dell’associazio­ne islamica — la festa della Repubblica e quella della vittoria dei diritti della Costituzio­ne italiana».

Proprio appellando­si all’articolo 8 alla Costituzio­ne i giudici sono intervenut­i sulla decisione del Comune di cambiare la destinazio­ne d’uso del terreno a Porta a Lucca che voleva destinarlo a parcheggio a servizio dello stadio. Una variante che contrasta, secondo

❞ L’imam Per noi oggi è una doppia festa: quella della Repubblica Italiana e quella della vittoria dei diritti garantiti dalla Costituzio­ne

il Tar, con l’interesse costituzio­nalmente garantito alla libera espression­e religiosa: «Ha vinto la giustizia — continua Khalil — il Tar ha riconosciu­to il diritto di ogni uomo di professare la religione che vuole. Ora aspettiamo che cessi l’ostilità verso una minoranza

I fedeli della comunità musulmana di Pisa al lavoro sul terreno di Porta a Lucca A destra Mohammad Khalil religiosa di cittadini pisani. Il progetto ripartirà da dove si è fermato, ci auguriamo senza altri bastoni fra le ruote dell’amministra­zione».

Dietro la rete metallica di via del Brennero intanto sono una decina gli uomini e i ragazzi che continuano l’opera di bonifica del terreno, tutto deve essere pronto per accogliere le centinaia di famiglie che arrivano da tutta la provincia e che fino ad adesso si davano appuntamen­to dentro la palestra del Cus, dall’altra parte della strada. La decisione di legare a doppio filo il futuro dello stadio con quello della moschea, facendoli confluire in un’unico percorso amministra­tivo, è sembrato un boomerang per l’amministra­zione nelle ore immediatam­ente successive alla pronuncia. Per questo il sindaco Michele Conti, a stretto giro, ha tenuto a precisare che «la parte della variante che riguarda lo stadio non cambia, lo stadio va avanti. Per quello che riguarda la moschea abbiamo letto con attenzione la sentenza e ci siamo consultati con gli uffici tecnici e legali del Comune e abbiamo individuat­o una serie di alternativ­e, vedremo nelle prossime settimane il da farsi». Se la via del dialogo dovesse fallire, Conti non esclude di fare appello contro la sentenza.

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