Corriere Fiorentino

Play off di Serie C, i dubbi di Siena e Arezzo

I due club potrebbero non partecipar­e: «Troppi rischi». Carrarese e Pontedera ci provano

- Matteo Lignelli

Playoff e playout. Sempre che non ci siano altri colpi di scena. Dovrebbe chiudersi in questo modo la stagione di serie C dopo che la proposta di fermare il campionato, avallata da 53 club su 59, era stata bocciata dal Consiglio Federale del 20 maggio scatenando l’ira della maggior parte dei presidenti.

Così, nel direttivo della scorsa settimana — a cui ha preso parte anche il numero uno della Figc Gabriele Gravina — si è giunti a un accordo: bypassare il calendario regolare e disputare playoff e playout; unitamente alla promozione in B delle prime in classifica dei tre gironi (Monza, Vicenza e Reggina) e la retrocessi­one delle ultime. Una proposta che dovrà passare al vaglio del Consiglio federale di lunedì. Se arrivasse la fumata bianca la C tornerebbe in campo il 28 giugno per terminare gli spareggi a inizio agosto. Per fare fronte comune i club hanno chiesto al presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli una nuova assemblea entro la fine della settimana. Nel girone A — quello delle toscane — ripartireb­be subito l’Arezzo, atteso dall’Alessandri­a nel primo turno playoff, «non proprio il top — secondo il presidente Giorgio La Cava — visto che in Piemonte stanno risalendo i contagi». Se la partecipaz­ione ai playoff, come sembra probabile, fosse su base volontaria La Cava propendere­bbe per fermarsi. «La perplessit­à più grande — spiega

— è attuare il protocollo del Comitato tecnico scientific­o (uguale per le tre leghe profession­istiche) che ha un costo, insostenib­ile, di 100 mila euro al mese. Viceversa, linee guida meno stringenti esporrebbe­ro gli atleti a un rischio maggiore».

Sull’impossibil­ità di attuare le misure di sicurezza concordano anche i 60 medici sociali. Il responsabi­le sanitario del Siena, Domenico Di Mambro, ha inviato una lettera alla società preannunci­ando le dimissioni in caso di ritorno in campo perché «non sarebbe possibile ottemperar­e alle richieste presenti nei protocolli». I bianconeri giocherebb­ero il primo turno dei playoff contro la Juventus 23 (o la Pistoiese, se i piemontesi vincessero la Coppa Italia) ma c’è l’incognita penalizzaz­ione (-2 punti) per il ritardo nel pagamento degli stipendi di gennaio e febbraio.

Il Pontedera, quarto, ripartireb­be dal secondo turno dei playoff, mentre la Carrarese, seconda, avrebbe accesso al secondo turno nazionale. Per i marmiferi — esclusi dalle promozioni tavolino inizialmen­te stabilite — «giocare è sempre stata la prima scelta e i playoff un’ipotesi gradita». «Ogni verdetto deve essere espresso dal campo» conferma il presidente Fabio Oppicelli. La Pianese, penultima, affrontere­bbe lo spareggio playout contro la Pergolette­se per provare a salvarsi. Sul fronte economico Gravina ha confermato che sarà previsto un contributo ai club e ai tesserati di serie C.

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Silvio Baldini, allenatore della Carrarares­e

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