Ristoranti all’aperto Via libera ai primi tavolini all’esterno di 95 locali Pedonalizzazioni, 6 richieste
Sono 175 finora i locali che hanno chiesto al Comune più spazi esterni. Un solo no immediato
La carica dei tavolini non si ferma. Alle 100 richieste arrivate lunedì scorso in Comune per ottenere la concessione gratuita di suolo pubblico, ieri se ne sono aggiunte 75. E altri progetti, più strutturati, verranno inviati nei prossimi giorni: è il caso di piazza dei Ciompi, di piazza Pitti e di Sdrucciolo de’ Pitti (con un progetto unitario che contemplerebbe anche la pedonalizzazione), di piazza Pier Vettori e anche del Galluzzo. Ieri, in Palazzo Vecchio, si è riunita la task force tavolini, di cui fanno parte gli uffici di Sviluppo economico, Ambiente, Urbanistica e dei vigili che ha valutato, e scremato, le proposte arrivate da quando il disciplinare è stato approvato dal Consiglio comunale.
Delle 175 richieste, 141 sono semplici comunicazioni. Di queste, 95 (10 nell’area Unesco e 85 fuori le mura) sono quelle a cui è stato possibile concedere subito il suolo pubblico perché utilizzano ampi marciapiedi o tratti di strada già pedonalizzata. I progetti che dovranno attendere 10 giorni prima di avere l’ok della task force, e che prevedono l’occupazione di alcuni parcheggi del centro, sono 46. Infine, sei le pratiche che sono state portate in Prefettura perché richiedono un’autorizzazione speciale per la pedonalizzazione: via de’ Benci, via Maffia, via del Porcellana, via dei Georgofili, via della Vigna Vecchia e via dell’Agnolo. Queste strade, con l’inserimento di tavolini e sedie, avrebbero una larghezza inferiore ai 3,5 metri utile al passaggio dei mezzi di soccorso. Dovrà essere il prefetto Laura Lega a concedere o meno agli esercizi commerciali la possibilità di allargarsi all’esterno. Su altre 15 richieste è stato previsto un sopralluogo della task force entro due giorni per consentire poi al Comune di esprimere un parere. Su tre proposte, fa sapere Palazzo Vecchio, c’è stata una richiesta di integrazione, mentre sono nove le autorizzazioni concesse e solo un diniego.
Gli uffici faranno comunque sopralluoghi per verificare l’applicazione esatta di tutte le prescrizioni del disciplinare. «Grazie all’impegno dei nostri uffici per rispondere in tempi strettissimi alle domande. Ci sono già le prime autorizzazioni e a breve saranno definitivamente esaminate le altre richieste presentate» ha detto l’assessore allo Sviluppo economico Federico Gianassi. In attesa di un riscontro da parte del Comune ci sono ancora le attività di Santo Spirito, di via dei Michelozzi, delle Cure, di piazza Dalmazia, dell’Isolotto, di via del Sole, di Sant’Ambrogio e di via dei Neri (dove peraltro martedì scorso si sono registrati assembramenti davanti all’Antico Vinaio, scene che non sono piaciute per nulla né alle forze di polizia impegnate nel rispetto delle misure anti Covid, né a parte dell’amministrazione comunale).
Le associazioni di categoria, che in questi giorni stanno fornendo aiuto e sostegno ai propri associati, però credono che la sola concessione gratuita di suolo pubblico possa fare ben poco di fronte «alla drammaticità del momento che viviamo». Aldo Cursano di Confcommercio Firenze si appella al sindaco Dario Nardella affinché studi misure forti «con idee, iniziative ed eventi, per spostare i fiorentini dai centri commerciali al centro storico dove non c’è vita sociale, se non il fine settimana, non ci sono residenti e neanche turisti. La situazione è così angosciante che stiamo pensando di richiudere le attività. O il Comune propone un “progetto per la città” o si muore tutti». Lapo Cantini di Confesercenti, invece, mira in alto e si rivolge direttamente a Dario Franceschini: «La situazione è così grave che il sindaco può fare poco. Si deve muovere il ministro dei Beni culturali con una legge speciale per le città d’arte».