Carrara, la tentazione nel fronte anti Ceccardi
Regionali, la possibile candidatura del deputato di Forza Italia trova appoggi (silenziosi) anche nella Lega
Maurizio Carrara, deputato di Forza Italia, figlio di una famiglia di imprenditori leader nel settore della carta, è il nome pensato da chi nel centrodestra vorrebbe stoppare la candidatura a governatrice di Susanna Ceccardi della Lega.
Nuova era, nuovo candidato presidente per le Regionali. Non è più scontato che l’antiGiani del centrodestra sia la leghista Susanna Ceccardi. E si fa insistente la voce che l’alternativa all’europarlamentare di Cascina possa essere Maurizio Carrara, deputato di Forza Italia con origini fiorentine, radici a Pistoia — dove abita — e testa in Lucchesia, dove la sua famiglia possiede una delle più importanti aziende cartarie della regione. A testimoniare il suo ruolo di «alternativa» è il profilo stesso del parlamentare, che è distante anni luce da quello della candidata in pectore. Imprenditore, estimatore del Matteo Renzi prima maniera, dialogante, Carrara offre una sponda agli industriali di area centrodestra e in generale a chi non è convinto della candidatura leghista indicata prima dell’emergenza per il virus. Tuttavia proprio questo lasso di tempo ha messo in discussione molte cose, parola del forzista Stefano Mugnai, federatore perenne della coalizione, che pochi giorni fa ha aperto il vaso di Pandora: «Il Covid ha cambiato tutto, possono cambiare anche le candidature». Una circostanza confermata dai protagonisti della coalizione, che a Roma come a Firenze ribadiscono come per l’ennesima volta — a 4 mesi dalle elezioni — il centrodestra si debba aggiornare con una serie di riunioni nazionali per definire la spartizione delle candidature a presidente nelle Regioni al voto in autunno. In parole povere la Toscana pre-Covid toccava alla Lega, «ma non è detto che lo schema di questa nuova era confermi questa scelta», suggeriscono alcuni deputati di centrodestra.
La tentazione Carrara come antitesi alla candidatura della zarina viene così offerta all’universo moderato del centrodestra, compresi i malpancisti della partito della zarina che non la considerano adeguata a questa battaglia. Fioccano tra i sostenitori dell’ala dialogante della Lega i «no comment», seguiti da una precisazione sulla «paura di esser epurati se dicessi ciò che penso».
«Credo che Carrara sia un ‘ottima candidatura — spiega Deborah Bergamini di Forza Italia — tuttavia ci sono tantissime personalità adeguate nel mio movimento. Però siamo di nuovo al domino delle candidature, per cui sarà il tavolo nazionale a stabilire a chi tocca». Proprio a quel tavolo, in presenza di una rinuncia della Lega alla candidatura a governatore, a rivendicare la leadership di coalizione sarebbe con tutta evidenza Fratelli d’Italia, in costante crescita nei sondaggi a livello nazionale e regionale. Gli esponenti del partito di Giorgia Meloni, infatti, continuano a non fare mistero della loro voglia di correre dalla pole position. «Non voglio metter bocca sui nomi delle candidature, dico che noi siamo naturalmente nel centrodestra, ma per forza non si fa nemmeno l’aceto», avverte Giorgio Silli, parlamentare di Cambiamo!, quarta costola della coalizione.