Cestini tolti per far posto alle tartarughe E Rimigliano è stata invasa dai rifiuti
I volontari del Wwf denunciano l’inciviltà dei tanti bagnanti del 2 giugno
I cestini sono stati spostati di non più di cento metri rispetto allo scorso anno: dalla spiaggia al sentiero che taglia la pineta. Questione di tutela, perché il trattore che ogni sera era chiamato a svuotarli smuoveva molta sabbia vista la sua mole, danneggiando la duna ma anche le possibili nidifica zioni di tartarughe marine. La differenza insomma è di pochi passi, ma a quanto pare è stata determinante per i bagnanti indisciplinati che nel ponte del 2 Giugno hanno lasciato rifiuti d’ogni tipo sulla spiaggia di Rimigliano.
«Lattine vuote, pacchi di pasta vuoti, sacchetti di carta e persino le etichette dei costumi appena comprati», raccontano dal Wwf della Val di Cornia, autori dell’amara scoperta durante il primo pattugliamento dei volontari arrivati sulle dune per capire se qualche mamma Caretta Caretta avesse scelto di nuovo la costa sanvincenzina per deporre le uova. Ironia della sorte, sono stati proprio i volontari a trovare il passaggio dell’inciviltà. «I volontari sono andati a Rimigliano con intenti nobili e si sono stati ritrovati a raccogliere lo sporco degli altri», continuano dal
Wwf locale. Il primo pattugliamento in cerca di nuove nidificazioni di tartarughe marine c’è stato il 3 giugno. «Quindi quello che i volontari hanno trovato sono i resti dei bagnanti dei due giorni prima», continuano i volontari. E questa volta il mare non c’entra nulla. Spesso infatti, rifiuti gettati dalle barche vengono riportati a riva dalle onde, ma questa volta, viste la tenuta dei materiali in carta, l’inciviltà è stata senz’altro via terra. Fino allo scorso anno lungo la lunga spiaggia di Rimigliano erano allestiti diversi cestini a disposizione dei bagnanti, ma quest’anno il
Comune di San Vincenzo ha deciso di spostarli (senza ridurli) lungo i sentieri.
Una proposta avanzata proprio dal Wwf, perché il trattore che la sera arrivava a svuotare i cestini smuoveva grandi quantità di sabbia, rovinando la duna e mettendo a rischio le nidificazioni stesse, magari passandoci sopra. Ma la differenza rispetto al recente passato è minima: il numero dei cestini è lo stesso, solo che sono stati spostati lungo i sentieri, non più di cento metri più in là. «Ce ne sono tre o quattro per ogni sentiero — riprendono dal Wwf— Senza contare che poi sulla strada, sulla Principessa, ci sono i cassonetti veri e propri».
Inciviltà che non tiene conto dell’enorme tesoro che rappresenta il Parco di Rimigliano e la sua spiaggia, da anni meta di esemplari di Caretta Caretta pronti a depositare le uova.E i pattugliamenti che esito hanno dato? Ci sono nuovi nidi? «No — spiegano i volontari — In Italia da inizio anno se ne sono registrati solo quattro, in Sicilia. Ma continuiamo a sperare: l’anno scorso il nido fu trovato il 6 giugno, due anni fa il 10 giugno».