Corriere Fiorentino

Cestini tolti per far posto alle tartarughe E Rimigliano è stata invasa dai rifiuti

I volontari del Wwf denunciano l’inciviltà dei tanti bagnanti del 2 giugno

- Alfredo Faetti

I cestini sono stati spostati di non più di cento metri rispetto allo scorso anno: dalla spiaggia al sentiero che taglia la pineta. Questione di tutela, perché il trattore che ogni sera era chiamato a svuotarli smuoveva molta sabbia vista la sua mole, danneggian­do la duna ma anche le possibili nidifica zioni di tartarughe marine. La differenza insomma è di pochi passi, ma a quanto pare è stata determinan­te per i bagnanti indiscipli­nati che nel ponte del 2 Giugno hanno lasciato rifiuti d’ogni tipo sulla spiaggia di Rimigliano.

«Lattine vuote, pacchi di pasta vuoti, sacchetti di carta e persino le etichette dei costumi appena comprati», raccontano dal Wwf della Val di Cornia, autori dell’amara scoperta durante il primo pattugliam­ento dei volontari arrivati sulle dune per capire se qualche mamma Caretta Caretta avesse scelto di nuovo la costa sanvincenz­ina per deporre le uova. Ironia della sorte, sono stati proprio i volontari a trovare il passaggio dell’inciviltà. «I volontari sono andati a Rimigliano con intenti nobili e si sono stati ritrovati a raccoglier­e lo sporco degli altri», continuano dal

Wwf locale. Il primo pattugliam­ento in cerca di nuove nidificazi­oni di tartarughe marine c’è stato il 3 giugno. «Quindi quello che i volontari hanno trovato sono i resti dei bagnanti dei due giorni prima», continuano i volontari. E questa volta il mare non c’entra nulla. Spesso infatti, rifiuti gettati dalle barche vengono riportati a riva dalle onde, ma questa volta, viste la tenuta dei materiali in carta, l’inciviltà è stata senz’altro via terra. Fino allo scorso anno lungo la lunga spiaggia di Rimigliano erano allestiti diversi cestini a disposizio­ne dei bagnanti, ma quest’anno il

Comune di San Vincenzo ha deciso di spostarli (senza ridurli) lungo i sentieri.

Una proposta avanzata proprio dal Wwf, perché il trattore che la sera arrivava a svuotare i cestini smuoveva grandi quantità di sabbia, rovinando la duna e mettendo a rischio le nidificazi­oni stesse, magari passandoci sopra. Ma la differenza rispetto al recente passato è minima: il numero dei cestini è lo stesso, solo che sono stati spostati lungo i sentieri, non più di cento metri più in là. «Ce ne sono tre o quattro per ogni sentiero — riprendono dal Wwf— Senza contare che poi sulla strada, sulla Principess­a, ci sono i cassonetti veri e propri».

Inciviltà che non tiene conto dell’enorme tesoro che rappresent­a il Parco di Rimigliano e la sua spiaggia, da anni meta di esemplari di Caretta Caretta pronti a depositare le uova.E i pattugliam­enti che esito hanno dato? Ci sono nuovi nidi? «No — spiegano i volontari — In Italia da inizio anno se ne sono registrati solo quattro, in Sicilia. Ma continuiam­o a sperare: l’anno scorso il nido fu trovato il 6 giugno, due anni fa il 10 giugno».

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